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tribunale

Divorziano: lei inventa gli abusi

Ma arriva la sentenza

Falsa testimonianza per la casa

Si è conclusa con l’assoluzione la vicenda penale che vedeva imputati una madre e il figlio per sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia di danno di una donna che era moglie e nuora degli imputati. I fatti erano risalenti al 2019 e i protagonisti sono originari di Ariano nel Polesine, anche se i fatti si sono collocati nel Delta Ferrarese.

La nuora aveva accusato il marito e la suocera di aver coartato la sua libertà personale, controllandone e limitandone i movimenti, addirittura trattenendola contro la sua volontà e impedendole di uscire di casa.

Al marito anche l’accusa di averla maltrattata sia fisicamente che psicologicamente tanto da cagionarle penose condizioni di vita arrivando in talune occasioni pure a percuoterla. Per queste condotte il pm aveva chiesto 3 anni di reclusione.

Di diverso avviso la difesa degli imputati rappresentata dall’avvocato Fulvia Fois del foro di Rovigo che, a fronte di una lunga e complessa istruttoria aveva chiesto l’assoluzione degli stessi.

In sede dibattimentale la persona offesa si è dimostrata poco credibile, contraddittoria e lacunosa mentre i testi a difesa assunti hanno dimostrato una situazione familiare e abitativa tutt’altro che costretta e/o maltrattante.

Durante il dibattimento è emerso invece che il marito voleva divorziare dalla donna e quest’ultima non accettava la fine del suo matrimonio. “Mi ritengo molto soddisfatta, al pari dei miei clienti, del risultato raggiunto poiché coerente con i fatti realmente occorsi e con il dovere di giustizia che lo stato italiano deve riconoscere tanto alle donne quanto agli uomini - ha commentato Fois - Non per forza ad una donna che denuncia episodi di maltrattamento corrisponde un uomo maltrattante”.

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