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VENETO

Addio all'amatissimo nonno vigile

A Monselice gli volevano tutti bene, per anni gestore di uno storico bar

Addio all'amatissimo nonno vigile

Arrigo Zurlo, conosciuto affettuosamente da tutti a Monselice come "Bracco", è scomparso all'età di 71 anni nella mattinata di sabato 6 maggio a causa di un malore che lo aveva colpito lo scorso febbraio. Lui, che era noto come il "nonno vigile", ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale. Il soprannome "Bracco" gli è stato dato da suo padre quando era solo un bambino, ed è stato adottato anche dai clienti dei bar che ha gestito nel corso degli anni.

Negli anni '80, Arrigo è stato il famoso gestore del Bar Centrale in piazza Mazzini, per poi trasferirsi al Bar Commercio in via 28 Aprile, che ha diretto insieme a suo fratello Giancarlo fino al 2001. Ha anche gestito il Bracco Bar di Este insieme a un amico e ha alternato il suo lavoro di barista con quello di cameriere negli hotel di Jesolo, a Venezia.

La sua vita è stata dedicata alle persone, con le quali ha condiviso anche la sua più grande passione: la squadra dell'Inter. Negli anni '80 è stato presidente dell'Inter Club di Monselice e ha portato una grande vitalità calcistica nella città, invitando giocatori famosi e personalità sportive al club.

Dopo la morte di sua madre, Arrigo ha dedicato il suo tempo libero a fare il "nonno vigile" a partire dal 2020, un ruolo che amava profondamente e che svolgeva sempre con simpatia. Il suo obiettivo era far sorridere i bambini: aveva una battuta pronta e trovava gioia nel vederli divertiti. Ha svolto il ruolo di nonno vigile alla scuola del Carmine fino a febbraio.

Era un uomo semplice e umile, non preoccupato del suo aspetto e questo spesso faceva sorridere gli altri. Aveva un grande cuore ed era sempre pronto ad aiutare gli altri nel modo che poteva. Si è preso cura di sua madre con amore profondo. Tuttavia, il suo amore più grande era riservato all'Inter e ogni mattina acquistava la "Gazzetta dello Sport" per poi discutere gli articoli con gli amici. Amava parlare e, a volte, anziché stare dietro al bancone del bar, usciva per strada a chiacchierare con le persone o con i gestori dei negozi. A Monselice, tutti gli volevano bene.

Arrigo lascia i fratelli Oscar e Giancarlo, che lo hanno assistito fino alla fine, e i suoi amati nipoti. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

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