VOCE
ROVIGO
13.05.2023 - 12:19
Michele Aretusini
“L’intervento dell’Ulss 5 Polesana ha messo alcuni punti fermi, alcune certezze: il presunto ‘milione in più’, sul quale il Comune continua a fossilizzarsi per mettere in discussione l’accordo salva Iras, non è né un colpo di scena né un ostacolo insormontabile, anzi. La logica conseguenza di questo è che si debba convocare il prima possibile il consiglio comunale, entro il 20 maggio, per mettere finalmente in sicurezza gli anziani ospiti dell’Iras, le loro famiglie e i lavoratori, continuando a garantire un servizio di qualità e pubblico”.
Lo dice Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale. “I concetti ribaditi dall’Ulss 5 sono chiarissimi: in primo luogo, tutti i sopralluoghi finalizzati a decidere quali e quanti spazi di Casa Serena l’Ulss prenderà in affitto sono stati condotti assieme al Comune; in secondo luogo, ai costi che il Comune sopporterà per sistemare gli spazi corrisponderà il canone di affitto, perlomeno decennale, verosimilmente ben più duraturo, che verrà erogato dall’Ulss, così che è corretto parlare, da parte dell’amministrazione comunale, di un investimento, più che di un costo; infine, Ulss 5 e Regione hanno ribadito come le tempistiche degli interventi possano essere organizzati su stralci e interventi successivi, per venire incontro alle esigenze del Comune”.
“A questo punto – chiude la nota di Aretusini – è il momento di dire chiaro e tondo come non sia più possibile continuare a nascondersi dietro un dito. Se c’è davvero la volontà di salvare l’Iras e i suoi lavoratori, oltre che di dare sicurezze agli anziani e alle famiglie, l’unica cosa da fare è convocare il consiglio comunale e votare per l’accordo. Il resto sono scuse”.
Oltre ad Aretusini e al gruppo Lega, tutta l'opposizione pare ricompattarsi, in primo luogo sulla possibilità di accettare serenamente l'accordo salva Iras, dopo l'uscita dell'Ulss 5 che ha spiegato i termini della questione, aprendo a soluzioni vantaggiose per il Comune.
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In secondo luogo, si registrano anche prese di distanza dalla possibilità di istituire, perlomeno ora, una commissione d'inchiesta sulle ragioni del dissesto di Iras. In linea con questo ragionamento anche la consigliera Monica Gambardella, capogruppo della omonima lista civica. "In Protezione Civile prima si risolve l’emergenza e si fa in modo di tornare alla normalità. Alla fine a bocce ferme si fa il debriefing così che possano emergere le criticità ma anche i punti di forza e le modalità di miglioramento del sistema, decidendo insieme la azioni che poi ciascuno per competenza attuerà. Ecco, io ragiono così. La Commissione d'inchiesta non risolve nulla ora, anzi rischia di essere strumentalizzata. Prima risolviamo la crisi in atto da troppo tempo. Urge questo, allo stato degli atti e delle rispettive competenze.
"Sono perfettamente d’accordo con la Collega Gambardella - dice da parte sua il consigliere Rossini - la commissione d’inchiesta, come sempre ho sostenuto, andrà fatta quando l’accordo di programma dell’Iras verrà definito pertanto è ora di porre fine alle polemiche strumentali e inutili che in questo momento si dovrebbero evitare. Adesso siamo tutti concentrati per portare a casa il salvataggio dell’Iras una volta definita la situazione, nello spirito dei valori e dei principi di chiarezza e trasparenza insiti nel centro destra, sarà giusto e doveroso dare le risposte ai cittadini del “perché e come” si è arrivati a formare un debito di oltre 10 milioni di euro all’Iras, con le conseguenti pesanti ricadute sul Comune di Rovigo , su tutti noi rodigini".
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