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CASO IRAS ROVIGO

“Nessuna condivisione sulla cucina”

Gaffeo: “Non ho travisato la realtà. Non c'era accordo preliminare sui nuovi spazi"

“Nessuna condivisione sulla cucina”

Lo scontro si allarga e la confusione pare aumentare sul caso Iras e sulla possibilità di un accordo per salvare la casa di riposo immersa nei debiti. Eppure dovrebbe essere questa la settimana decisiva, indicazione usata già più e più volte e quindi del tutto inaffidabile.

Scontro Lo scontro, a bassa intensità, ora coinvolge anche l’Ulss 5 Polesana. Tanto che il sindaco Edoardo Gaffeo ha diffuso le comunicazioni ricevute dalla Regione Veneto per dimostrare di non “aver travisato la realtà” che le critiche rivoltegli da gran parte della minoranza poggiano su basi deboli. Secondo la sua versione, infatti, la condivisione fra Comune e Ulss, e quindi la Regione, per le ultime richieste di spazi a Casa Serena non ci sarebbe stata prima dell’ultima versione del testo dell’accordo mandato da Venezia a Rovigo il 3 maggio. E quindi nessun via libera prima di maggio alle nuove spese, quantificate sopra il milione di euro, sulle quali si è scatenato il recente dibattito, e scontro, politico legato al caso Iras.

I puntini sulle i Lo stesso Gaffeo ha voluto mettere i puntini sulle “i” indisponibile a far passare quella che in molti avevano definito una bacchettata o una correzione nei suoi confronti da parte dell’Ulss 5. E per questo spiega, sulla sua pagina Facebook, di voler chiarire quanto avvenuto “attraverso documenti scambiati tra pubbliche amministrazioni, che dove non espressamente coperti da segreto istruttorio sono per definizione pubblici”. E puntualizza: “Il giorno 3 maggio alle 18 il Comune di Rovigo riceve da Regione il testo definito come definitivo dell’accordo di programma (atto che è la risposta alla proposta del Comune del 23 marzo). Nella lettera si ribadisce che il contenuto del testo è stato concordato tra Regione, Ater e Ulss. Le date di trasmissione del relativo assenso al testo sono riportate in maniera puntuale. Per quanto riguarda Ulss la data in oggetto indicata è il 27 marzo”. Gaffeo continua: “La versione dell'accordo di programma trasmesso contiene alcune modifiche rispetto a quello da noi a suo tempo prodotto. In particolare, è prevista un’estensione di alcuni spazi da ristrutturare che diventa obbligo per il Comune di Rovigo nel momento stesso dell'eventuale sottoscrizione. L'ufficio tecnico del Comune di Rovigo riceve formale richiesta di revisione della lista degli spazi da ristrutturare il 4 maggio, con preghiera di riscontro”. Per Gaffeo questa è “l’indicazione del fatto che non vi era alcun accordo già preso con la parte Comune di Rovigo”.

Le comunicazioni Sulla sua pagina social Gaffeo posta la foto del testo della comunicazione della Regione Veneto del 3 maggio. Fra i punti si legge la nota del 27 aprile 2023 con cui la direzione generale dell’Ulss 5 ha chiesto “una revisione della superfici dei locali da destinare a centri diurni e per attività socioassistenziali e in relazione agli spazi da adibire a formazione universitaria e foresteria”. Una revisione quindi che arriva tra fine aprile e inizio maggio, e non prima. Aggiungendo anche la revisione del relativo canone di locazione.

Inoltre fra la documentazione mostrata c’è anche la mail del 4 maggio mandata dall’Ulss 5 al settore lavori pubblici del Comune di Rovigo e al segretario generale. Mail in cui si annuncia la modifica di alcuni contenuti del testo dell’accordo di programma e relativi all’area cucine e all’area foresteria di Casa Serena”.

Il sindaco, in questo modo sembra chiarire la sua posizione verso la minoranza che l’ha attaccato chiedendo subito il consiglio: perché nella mail si annunciava un novità che prima non era prevista.

Insomma secondo il sindaco queste comunicazioni dimostrano che la spesa supplementare a carico del Comune per l’ampliamento degli spazi da sistemare per l’Ulss non era stata condivisa con palazzo Nodari. E le date indicate dal sindaco sembrerebbero avvalorare questa versione. Eppure era stata la nota dell’Ulss, a precisare che “tali modifiche sono state puntualmente comunicate e condivise con il Comune”. L’impressione è che si stia anche giocando su parole, allusioni e sostanza per non restare con il classico cerino acceso in mano. Dire che le modifiche erano state comunicate e condivise, infatti potrebbe anche voler semplicemente dire che erano state annunciate al Comune, anche senza preventivi accordi. Sofismi che però non diradano tutta la nebbia.

Compreso quello che a prima vista sembrerebbe un suggerimento utile lanciato al Comune dalla stessa Ulss, ossia la possibilità, per l’attuazione dell’accordo e quindi pagare i relativi interventi, di dilazionare tempistiche e definire specifici cronoprogrammi. Resta il fatto che questi accordi vincolano comunque le casse del Comune a quella spesa.

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