Studio 16 in vendita, finisce un'epoca

Un altro colpo al cuore dei nostalgici dell’epoca dance. Dopo il Maskò, anche lo Studio 16 rischia - se non di sparire - di trasformarsi. La discoteca sulla Statale 16 è in vendita.

L’annuncio, come una bomba, è arrivato ieri mattina da un’agenzia immobiliare della città, Attico Immobiliare. La discoteca - si legge nell’annuncio - è “immersa su di un lotto di 8.800 metri quadrati con ben 4.200 di parcheggi privati, doppio accesso, 1.800 metri quadrati di discoteca già attrezzata e pronta uso, magazzini, ampio plateatico esterno per stagione estiva, annessi ci sono due ampi attici con terrazze panoramiche”. La trattativa, ovviamente, è riservata.

Una vendita che potrebbe chiudere una pagina di storia: quella delle discoteche. Attivo dalla metà degli anni ’90 (quando aprì sotto i nomi di “Trecento” e “Noise”) lo Studio 16 è stato fino a pochissimi anni fa il centro del mondo per gli appassionati della “disco” di casa nostra e non solo. Un locale, che dal 1998 è passato sotto la guida dalla famiglia Ferrari, che, a ogni weekend e, più in generale, ad ogni evento, ha sempre fatto segnare il tutto esaurito, scrivendo pagine memorabili del mondo “della notte”. E del resto, la famiglia Ferrari, da questo punto di vista, è un marchio di qualità, avendo guidato, per decenni, proprio il mitico Popsy-Maskò.

Lo stesso Enzo Ferrari, in questi giorni in città, conferma la vendita dello Studio 16. “Ormai la nostra attività si è spostata all’isola d’Elba”, sottolinea. Là, Ferrari da oltre un decennio ha aperto Garden Beach, ristorante (e non solo) affacciato sul lungomare di Marina di Campo. Recentemente, ci ha aggiunto il lussuoso b&b Vista Mare. A Rovigo, un anno fa i Ferrari hanno ceduto il loro Dispensa Ferrari, e ora arriva anche la messa in vendita dello Studio, che di fatto già dopo il 2018 aveva abbandonato la pista della disco per riconvertirsi ad ospitare eventi e feste private o a tema. “Non mi stacco dal Polesine, qui ho lavorato per decenni - sottolinea - ma è tempo per me di fare cose diverse. Del resto, è inutile tenere un ‘animale’ come lo Studio fermo, senza dargli vita. Dunque, se qualcuno lo vuole…”.

Sulla possibilità che il locale possa essere ancora una discoteca Ferrari (che di discoteche se ne intende) è scettico. “Bisogna valutare. Purtroppo il mondo di oggi è diverso rispetto a quello degli anni d’oro della dance. Ci sono nuove tendenze, nuove mode: le cose cambiano e non si può certo replicare all’infinito quelli che erano i locali di una volta. Il locale, comunque, è elastico e può ospitare attività diverse. Se poi si facesse avanti qualcuno con l’intenzione di proseguire nel solco delle discoteche, benvenga: per quanto mi riguarda, potrebbe aprire già ad ottobre”.

Intanto, nel vicino grande piazzale del Maskò proseguono i lavori per l’eliminazione della vegetazione. Il destino della storica discoteca sorta negli anni Settanta, però, pare essere avviato verso l’abbattimento. Dovrebbe lasciare spazio al nuovo showroom di un’importante azienda di serramenti della zona. “Lì dentro ci ho vissuto per 18 anni - ricorda con un sorriso Enzo Ferrari - a quel locale ho dato tanto, ci ho dedicato tempo e vita. Ce l’avrò sempre nel cuore, e certo vederlo demolire farà male. Ma bisogna capire che la vita va avanti”. E le cose cambiano. Cara dance, arrivederci.