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ADRIA

“Cyberbullismo, una grave piaga”

Fabiano Paio: “Nessuno può sostituire la famiglia nell’educazione dei ragazzi, ma fin da piccoli”

“Cyberbullismo, una grave piaga”

“Essere rispettato è un diritto, ma rispettare è un valore e un dovere”: le parole del dirigente scolastico Fabiano Paio riassumono perfettamente i molteplici argomenti affrontati l’altro sera a Ca’ Emo all’incontro promosso dalla Lac/Ancescao su bullismo e cyberbullismo.

Insieme a lui è intervenuta la psicologa Paola Paganin. L’incontro è stato aperto dal presidente dell’associazione Andrea Zanellato che ha spiegato il significato dell’incontro: “Avere qualche elemento in più – ha detto - per prendere coscienza di una piaga della nostra società”. Gremita la sala delle conferenze della Lac con tanti genitori con i propri figlioletti. Tra i presenti Francesco Callegaro consigliere regionale Ancescao, la consigliera comunale e delegata del sindaco Sara Mazzucato, il neo consigliere comunale Simone Ceccarello e Patrizia Osti del direttivo Cada di Adria.

Paio ha posto l’attenzione, in modo particolare, sul rapporto scuola-genitori nella formazione e crescita dei ragazzi sottolineando ancora una volta che “l’educazione parte in famiglia e fin da piccoli: nessun altro dalla scuola alle associazione sportive o ricreative o altre agenzie formative possono sostituire il ruolo della famiglia”. Per poi ricordare che sui genitori ricade “la responsabilità anche penale dell’abuso che gli under 14 possono fare con pc, tablet o smartphone”. Ecco perché “è fondamentale – ha rimarcato con forza – insegnare ai ragazzi fin da piccoli a un uso responsabile e controllato del telefonino e dei social”.

Da parte sua Paola Paganin si è soffermata sul fenomeno bullismo e cyberbullismo “evidenziando che vittima e persecutore sono entrambi, per ragioni diverse, a volte opposte, persone fragili e con scarsa autostima. Nel primo caso di chi, quasi sempre ingiustamente, si ente inferiore agli altri; nel secondo caso da parte di soggetti che cercano di nascondere la propria debolezza con atti di violenza e aggressione”. Così pure entrambi, per ragioni opposte, sono vittime di “un certo analfabetismo emotivo ed hanno bisogno di essere aiutati a conoscere, comprendere e controllare le proprie emozioni”. Per poi concludere osservando che “il cyberbullismo crea nella vittima danni psicologici che durano a lungo e spesso non si riescono a rimarginare del tutto”.

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