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Rovigo

"Celio-Roccati" sul palco per la Notte dei licei

Dal “Grande fratello” alla pace una serata dedicata al greco

"Celio-Roccati" sul palco per la Notte dei licei

Anche per quest’anno la magia si è ripetuta per l’edizione del liceo Celio Roccati della Notte nazionale del liceo classico; tra performance teatrali legate a temi attuali, poesia e canto, grazie anche alla partecipazione del coro della scuola. Il format della serata, nella sala Bisaglia del Censer, ha visto la messa in onda di un video realizzato dall’ideatore nazionale della Notte, professor Rocco Schembra, è ormai collaudato e ha visto l’alternarsi sul palco di tutte le classi dell’indirizzo che quest’anno hanno scelto di trattare il tema della guerra. Gli studenti hanno colto e rielaborato in modo originale e personale gli stimoli derivanti dai loro studi ed hanno dimostrato pienamente il loro dissenso nei confronti di ogni tipo di conflitto, di cui la guerra di Troia, cantata nell’Iliade omerica, rappresenta l’archetipo.

Dopo il video iniziale e i saluti della dirigente scolastica Anna Maria Pastorelli e del sindaco Edoardo Gaffeo, si sono esibiti i ragazzi della prima A, che hanno lavorato a uno spettacolo dal titolo “Voci nel vento: echi di guerra” seguendo un rapsòdo in cerca di risposte sulla guerra attraverso un dialogo con i principali personaggi dell’Odissea. Di seguito la seconda A ha portato sul palco uno spettacolo ambientato negli inferi, dal titolo “Personaggi in cerca di pace” in cui i protagonisti, personaggi greci e latini, hanno intrapreso, con l’aiuto di Ada, la psicologa dell’Ade, un percorso di rinascita dalle ferite causate dalla guerra, verso la pace interiore. La seconda B si è esibita in “Promessi Sposi 2K23: peste, pandemia e poi pace” rivisitando la celeberrima opera di Manzoni con un taglio estremamente attuale, attraverso un paragone tra peste e Covid. La terza A ha poi inscenato un dialogo filosofico tra Platone, Epicuro, Zenone di Cizio e Pico della Mirandola dal titolo “Tenzone onirica”, sul tema del destino. La classe terza B ha portato sul palco tre scene che hanno ben rappresentato la visione sociale e culturale dell'uomo e della donna in tre diversi periodi storici. Il titolo scelto è stato “Cave bellum”.

I ragazzi della quarta A hanno messo in scena la rappresentazione “Cassandra: urla del silenzio”. La quarta B ha messo in scena una reinterpretazione dell’Orestea di Eschilo, intitolata “To kill or not to kill”, legata in particolar modo al conflitto interiore del protagonista Oreste. La quinta A ha poi mostrato come sarebbe stato il Grande Fratello Vip nell’antichità. Alcuni tra i più celebri volti dell’antica Roma e della Grecia sono stati giudicati da opinioniste contemporanee, domati da un conduttore d’eccezione in “Magnus frater: vere inlustres homines”. Ultima ad esibirsi la quinta B, mettendo in scena “Lisistrata (peace or love)”, una rivisitazione della commedia Lisistrata, scritta da Aristofane. Nonostante presenti chiari riferimenti alla sfera sessuale, essa veicola un messaggio alquanto importante, attuale e universale: il valore del pacifismo.

Particolarmente apprezzato per il coinvolgimento e le emozioni che è riuscito a trasmettere è stato l’intervento del coro dell’istituto, guidato dalla professoressa Chiara Milani, che ha allietato il numeroso pubblico con tre canti a cappella e che ha poi accompagnato l’esibizione di Nicole Avezzù, studentessa della terza A, in “Persefone”, canzone di cui è anche autrice di musica e parole e con cui è risultata vincitrice del concorso nazionale “CantaGrecia” indetto dall’associazione italiana di cultura classica. La serata si è conclusa con la lettura recitata, in metrica greca e in italiano, di alcuni versi tratti da “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio, offrendo un momento di intenso lirismo e partecipazione emotiva.

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