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solidarieta’
23.05.2023 - 14:00
La Casa della divina provvidenza ha riaperto le proprie porte per dare ospitalità ai profughi bengalesi
L’ex istituto fanciulli Sinti riapre nel segno dell’accoglienza. La Casa della divina provvidenza di via San Rocco ha recentemente riaperto le proprie porte per dare ospitalità ad alcuni profughi bengalesi, che verranno avviati ad attività di manovalanza. La notizia è stata annunciata in sede di consiglio comunale direttamente dal sindaco Giovanni Rossi che, a conclusione della seduta dedicata prevalentemente al dibattito sul bilancio consuntivo, ha voluto rendere partecipi i gruppi consiliari e l’intera cittadinanza della novità.
“All'ex Istituto fanciulli Sinti è stata riaperta una comunità di accoglienza - sono state le parole del primo cittadino - Naturalmente questa comunità di accoglienza è all'interno di quelle che sono le procedure dettate dalla Prefettura, quindi si tratta di profughi che seguono i canali ufficiali dello Stato e quindi attraverso le Prefetture, le Municipalità e gli enti di beneficenza. Pertanto - ha ripreso Giovanni Rossi - dopo la parentesi dell’accoglienza delle ragazze minorenni non accompagnate, che si è conclusa nell'autunno scorso, da qualche giorno è presente presso questa struttura, gestita dalla cooperativa Porto Alegre, una comunità bengalese dai 20 ai 30 profughi, che saranno in questa struttura in attesa di essere avviati a corsi di lingua, di istruzione e di corsi di abilitazione professionale per poi essere inseriti probabilmente nelle campagne per l'attività di manovalanza".
"Naturalmente - ha aggiunto il sindaco - oltre al fatto che l’amministrazione comunale aveva dato la sua approvazione a questo progetto di accoglienza, perché Badia Polesine è sempre stato un paese accogliente, devo dire anche che questa attività è pensata per prevenire le azioni di caporalato ed ha quindi una valenza pubblica - ha concluso Rossi - che noi rispettiamo molto e quindi siamo assolutamente favorevoli affinché questi ragazzi molto giovani possano essere poi avviati a un lavoro serio e consapevole, e molto probabilmente anche sicuro e ben pagato”.
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