Cerca

confesercenti

La cultura che traina l’economia

“Un piano strategico con al centro il territorio e i punti di forza”. E poi governance e coordinamento

La cultura che traina l’economia

La cultura può essere un volano significativo per l'economia di un territorio. La presenza di un ricco patrimonio culturale attrae turisti da tutto il mondo, generando entrate nel settore del turismo. I visitatori sono disposti a spendere soldi per esperienze culturali uniche, come visitare musei, monumenti storici, festival artistici e teatri locali. Questo flusso di turismo culturale può stimolare l'industria alberghiera, la ristorazione, il commercio al dettaglio e altri settori correlati, creando occupazione e sviluppo economico, basti pensare che la grande mostra di Palazzo Roverella con Renoir ha già staccato decine di migliaia di biglietti. E non è ancora finita.

Questo è stato il tema discusso alla tavola rotonda, “La cultura come risorsa economica”, che si è tenuta a Palazzo Cezza ieri pomeriggio, alla presenza del vicepresidente Confesercenti Venezia Rovigo Vittorio Ceccato, del vicedirettore Confesercenti Veneto, Michele Lacchin, del vicepresidente della fondazione Cariparo Giuseppe Toffoli, del presidente Fondazione di Venezia Michele Bugliesi, del presidente del Cur Diego Crivellari e del sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo.

“Abbiamo invitato alcuni dei protagonisti più importanti della vita culturale di Rovigo e del Polesine, per verificare insieme a loro la possibilità di fare un vero e proprio piano strategico per lo sviluppo del territorio, che ponga al centro la cultura come elemento fondante di una nuova strategia e di un cambio di specializzazione del territorio in senso culturale - spiega io Michele Lacchin - La cultura vista proprio come una grande interesse, noi conosciamo il palazzo Roverella con le sue grandissime mostre, però non basta”.

Da Bergantino al Delta del Po, il Polesine presenta tantissime attrazioni, sono queste le fonti di attrazione per un grande pubblico italiano internazionale? “Assolutamente sì e un sistema territoriale che fa la competizione nelle reti globali e quindi anche dal punto di vista culturale il sistema Polesine si deve presentare assieme”. Chi dovrebbe dirigere questo volano? Chi dovrebbe essere a cabina di regia che dovrebbe dare questo spunto al territorio? “Ecco è proprio questo il problema principale: la governance. Quando si fa un piano strategico la governance che dovrebbe essere quanto più possibile plurale ed inclusiva e l'elemento determinante è sempre complicata, questo è il punto in cui si trovano le maggiori criticità, ed è proprio per questo che cerchiamo di impostare un ragionamento, che parta dal basso e metta insieme più protagonisti possibili per vedere se si riesce ad arrivare a un sistema di governance unitaria”.

La cultura, hanno spiegato i relatori, svolge anche un ruolo fondamentale nella costruzione di un'identità territoriale. Le comunità che valorizzano e preservano la loro cultura locale possono sviluppare una maggiore coesione sociale, un senso di appartenenza e orgoglio per il proprio territorio. Questo può avere un impatto positivo sulla qualità della vita, attirando residenti qualificati e promuovendo la costruzione di comunità solide e resilienti.

Giuseppe Toffoli vicepresidente della fondazione Cariparo ha aggiunto che “serve una cabina di regia perché in passato non nella provincia di Rovigo ma un po' ovunque il vero grande problema nel riuscire a utilizzare la cultura per lo sviluppo del territorio è stato proprio la mancanza del coordinamento. I due lati negativi sono stati la mancanza di coordinamento da un lato e l'incapacità di realizzare il programma dovuta al fatto che molti attori sono abituati a operare da soli e non collegarsi in rete”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400