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ECONOMIA

Una provincia da scoprire in barca

“L’acqua è ricchezza, attorno ai nostri fiumi può nascere un settore davvero fiorente”

Una provincia da scoprire in barca

A pochi ore dall’avvio del Salone nautico di Venezia, in calendario all’Arsenale da domani a domenica, la consigliere regionale Laura Cestari rilancia nuovamente sul tema dell’acqua, collegato a turismo e marketing territoriale.

“Il progetto di legge sul turismo fluviale che mi vede prima firmataria - spiega - è ormai in dirittura d’arrivo e potrebbe esser adottato dalla Regione Veneto già da fine estate o al più in autunno, diventando un esperimento pilota a livello nazionale e magari un modello da replicare altrove. L’obiettivo del provvedimento è duplice: da un lato si punta a favorire la promozione di quello che solo fino a qualche anno fa era considerato un settore di nicchia, e che ora invece si sta sta imponendo sempre più come un comparto dalle potenzialità importanti e che connette tra loro vari aspetti quali sostenibilità, slow, green e visitazione di territori posti al di fuori dei tradizionali circuiti di massa; dall’altro, si prevede di sostenere la realizzazione di interventi di riqualificazione di fabbricati e strutture esistenti e funzionali a questo tipo di proposta turistica, ad esempio attracchi, approdi e ormeggi”.

La Cestari ribadisce il suo convincimento: “Il rilancio del territorio passa non solo ma anche da qui, cioè dallo sviluppo di un’offerta turistica integrata tra ambiente, la nostra prima, vera ricchezza, e le tante altre risorse da poter valorizzare di concerto, siano esse storiche, culturali, produttive, sportive o enogastronomiche. La ‘blue economy’ ormai è realtà assodata e nel Veneto, prima regione d’Italia per numero di presenze turistiche, anche il Polesine può, deve poter dire la sua. I tempi ormai sono maturi per ragionare in grande”.

La consigliere regionale allarga quindi il ragionamento. “Il turismo in acque interne - prosegue - si collega per definizione al mondo della bicicletta, con la futura Ven.To. e la Destra Adige in fase di realizzazione che possono allargare il ventaglio della proposta complessiva. In questa direzione, ad esempio, si inserisce la forte scommessa della Regione Veneto rispetto al servizio sperimentale di trasporto pubblico sull’acqua, da poco entrato in funzione tra Porto Levante e Albarella, una prima in senso assoluto che intende contribuire a rilanciare ancor più un’area di incomparabile bellezza come il nostro Delta, ora è un po’ più connesso anche grazie a quest’iniziativa”.

E poi c’è l’indotto, colpito in modo pesante dal biennio di pandemia e desideroso di ritornare quanto prima ai livelli pre-Covid: “Intorno ai fiumi e alle aree interne si può sviluppare un’economia parallela che, oltre alle strutture per la recettività, potrebbe fornire anche escursioni brevi e noleggio di attrezzatura per pesca sportiva ma pure di house boat, imbarcazioni da diporto private e altre attività di nautica quali canottaggio, canoa, kayak. La recente Vogalunga del Polesine - conclude - che ha visto la discesa di decine di imbarcazioni a remi lungo il Po, è stata solo un esempio dell’attrattività che abbiamo: l’acqua è ricchezza, è il nostro petrolio”.

Il progetto di legge, il cui iter dopo la fase delle audizioni è ormai in dirittura d’arrivo, si inserisce proprio in questo solco: poter dare concretamente una mano - leggi 100mila euro per la promozione e 250mila per le strutture moltiplicati per gli esercizi 2023 e 2024 - a un territorio che ambisce a diventare una delle principali mete slow del Paese, tappa di passaggio o arrivo anche per migliaia di ciclisti, cicloturisti o camperisti.

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