Cerca

LAVORO

“Bene il rinnovo per gli istituti di vigilanza, ma si poteva fare di più”

Nuovo contratto dopo 7 anni, la consigliere regionale Cestari: “Non è ancora in linea con l’inflazione reale”

La consigliera Cestari in cattedra

Il rinnovo c’è ma si poteva fare certamente di più. La consigliere regionale Laura Cestari ritorna sulla questione degli istituti di vigilanza, che a inizio anno l’aveva vista in prima linea con il deposito di una mozione per velocizzare i tempi della firma del contratto collettivo. Dopo la firma sull’accordo nazionale, l’esponente di palazzo Ferro Fini interviene parlando di “adeguamenti al di sotto delle aspettative. Ok, c’è la firma - sottolinea la Cestari - e quindi almeno la soddisfazione personale per aver contribuito in parte a questo traguardo sbloccando una situazione di stallo che perdurava da sette anni, ma sulla parte economica il settore si aspettava sicuramente un intervento più sostanzioso”.

L’ipotesi di accordo, ora al vaglio degli operatori del settore, prevede un aumento a regime di 140 euro per quarto livello delle guardie particolari giurate e per il livello D dei cosiddetti “servizi fiduciari” (mansioni di portierato, reception e vigilanza armata) da erogarsi in cinque tranche, oltre a un importo una tantum alle Gpg di 400 euro per la vacanza contrattuale durata come detto ben sette anni. “La bozza di accordo - riprende la consigliere - appare inadeguata sul fronte economico nel senso che non è in linea con il costo della vita e il recupero dell’inflazione reale come puntualizzavo nella mia mozione. Ecco perché, pur registrando il passo in avanti che è in ogni caso meglio di nulla, non possiamo parlare di successo, considerata la delicatezza delle mansioni quotidiane affidate a migliaia di persone”.

La vicenda è nota: la opzione della Cestari era arrivata a metà gennaio scorso dopo che già da inizio dicembre era stato proclamato dai sindacati di base lo sciopero generale del comparto. Il testo della consigliera chiedeva alla giunta lagunare di farsi portavoce della questione in sede ministeriale sia sul fronte dell’adeguamento salari che sulla formazione del personale, a partire dal training di chi opera nel trasporto dei valori.

Il settore vede oggi a livello nazionale la presenza di oltre 1.300 imprese, per lo più piccole o micro, delle quali soltanto poco più di un terzo (462) certificato dal Ministero dell’Interno a fronte di un fatturato annuo che in ogni caso sfida i 3,4 miliardi di euro, con una vasta gamma di servizi che spazia dal ritiro della consegna “door to door” di preziosi ai trasporti speciali (vedi fiere e campionari), dal trasporto e deposito di oro in caveau al trasporto e custodia valori per cassette di sicurezza, fino ai “servizi fiduciari” e alla scorta valori per gli istituti di credito.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400