VOCE
Adria
08.06.2023 - 11:00
Separazione consensuale ma con l’amaro in bocca: la storica bandiera del Partito socialista, protagonista al congresso di Bologna nell’ottobre del 1919, lascia la città etrusca e approda a Fratta Polesine. Alla fine anche Giosuè Paggioro, attento cultore di storia locale e custode di preziosi cimeli, ha dovuto cedere alla volontà della maggioranza dei socialisti adriesi di mettere al sicuro la bandiera donandola al comune di Fratta per affidarla alla casa museo Matteotti, divenuta nel 2017 monumento nazionale.
La consegna ufficiale è avvenuta mercoledì 8 giugno pomeriggio in sala Cordella con una breve ma suggestiva cerimonia alla presenza di Giovanni Giribuola segretario dei socialisti adriesi insieme al segretario regionale Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto. Quindi il neo sindaco Massimo Barbujani e il collega di Fratta Giuseppe Tasso. Ovviamente non poteva mancare Lodovica Mutterle direttrice della casa Matteotti. Presente in forma ufficiale l’Anpi con Luigino Nali che sosteneva il vessillo dell’associazione partigiani.
Barbujani ha sottolineato “l’importanza di conservare la memoria storica salvando e valorizzando alcuni cimeli che diventano simboli”. Così ha ricordato di aver visto “questa bandiera sulla bara di mio zio Valerio” (Cavallari, scomparso nel 2009, sindaco di Adria dal 1976 al 1985, ndr). Per poi aggiungere: “Devo confessare che mi dispiace che questo cimelio lasci la nostra città, tuttavia riconosco che potrà diventare la ciliegina sulla torta per il museo Matteotti”. Ed ha annunciato che “nell’anno del centenario dell’uccisione di Matteotti (avvenuta a Roma il 10 giugno 1924, ndr) organizzeremo una manifestazione ad Adria e chiediamo fin d’ora che questa bandiera possa tornare a ‘casa’ almeno per una settimana”.
Invito subito raccolto da Tasso affermando che “si tratta di una separazione che favorirà nuove collaborazioni tra le nostre comunità, magari potremo arrivare a un gemellaggio storico culturale nel segno di Matteotti”. Una bandiera carica di storia: da simbolo delle speranze per i socialisti riformisti a testimone degli orrori provocati da fascisti. Infatti sulla bandiera si vedono le orme di qualche bicchiere: secondo alcune testimonianze si tratterebbe dei segni lasciati da bicchieri di olio di ricino che qualche socialista dovette forzatamente ingoiare. Secondo altri si tratterebbe di qualche brindisi dei fascisti usando la bandiera come tovaglia in spregio al socialismo. Probabilmente entrambe le versioni hanno un fondo di verità.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE