VOCE
sanità
08.06.2023 - 10:00
Non si ferma l’odissea del gruppo di psicologi che si sono visti bloccare il buon esito di un concorso per il posto di dirigente a causa di un ricorso da parte di coloro che, invece, non avevano superato l’esame. Nel mese di maggio, infatti, il gruppo aveva contestato le modalità di svolgimento della prova, secondo loro non previste dal bando di concorso, chiedendo quindi di rifare la procedura. Una decisione che aveva portato coloro che, invece, avevano superato i test a chiedere ad Azienda Zero di considerare di non essere penalizzati e di far rifare gli esami solamente a quelle persone che avevano contestato le modalità.
“Cosa che in effetti è accaduta - spiega il portavoce del gruppo di professionisti -. Azienda Zero aveva accolto le nostre richieste ed era stato disposto che solo coloro che avevano contestato le modalità rifacessero il concorso. Era anche stata fissata una nuova data il 15 giugno”. Con grande stupore, però, il gruppo del ricorso ha contestato anche questa decisione, chiedendo che tutti coloro che erano stati protagonisti del concorso rifacessero la prova. Un’ipotesi che quindi annullerebbe totalmente gli esiti ottenuti, sollevando legittime perplessità su cosa, alla fine, gli autori del ricorso desiderino ottenere.
“Questo nuovo ricorso ha costretto Azienda Zero a bloccare la prova prevista, ma sta anche bloccando noi professionisti - aggiunge il gruppo -, nonostante siamo stati valutati idonei e siamo pronti ad operare . E a rimetterci non siamo solo noi ma anche gli stessi pazienti che rimangono scoperti di una figura importante. Ci sono progetti in partenza su tutto il territorio, di cui alcuni anche nelle scuole, ma tutto rimane bloccato a causa di questa situazione”. Incomprensibili rimangono le motivazioni dei contestatori che affermavano di aspettarsi un’altra prova. “Quando invece Azienda Zero aveva già comunicato che, a pochi giorni dalla fine della prova avremmo avuto i risultati” - concludono. La risposta del Tar arriverà il giorno 15 ma nel frattempo i professionisti rimangono bloccati e, comprensibilmente, anche molto delusi.
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