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ADDIO SILVIO BERLUSCONI

“Inopportuno il lutto nazionale”

La presa di posizione di Rosy Bindi

“Inopportuno il lutto nazionale”

"I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna". A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è stata ieri Rosy Bindi, ex ministra ed esponente del Partito Democratico.

"È più bella che intelligente", le disse una volta Berlusconi collegatosi al telefono durante una trasmissione di Bruno Vespa e lei replicò: "Non sono una donna a sua disposizione", una frase diventata una delle icone di resistenza al modello culturale berlusconiano. "Non mi sentii offesa io in quel momento, erano offese tutte le donne - ha raccontato Bindi ieri a Fanpage - E dall’altra parte, erano offese le istituzioni nel nostro Paese. Quella frase infatti fu pronunciata dopo che la Corte Costituzionale aveva bocciato le sue leggi ad personam. Lui attaccò la Corte Costituzionale e il presidente Napolitano, che a suo giudizio aveva influito sul giudizio della Corte. Io mi permisi di ricordargli che non poteva permettersi di attaccare le principali magistrature del Paese".

Secondo Bindi Berlusconi è "stato un grande imprenditore, che si porta dietro tanti misteri. Così come si porta dietro la certezza di una legislazione a suo favore. E la sua scelta politica resta legata alla necessità di proteggere direttamente ciò che davvero amava, il suo impero televisivo ed editoriale. E poi ha introdotto nel costume, nella società italiana, dei modelli che io credo siano stati negativi".

"L’alternativa a Berlusconi non poteva essere soltanto politica. Avrebbe dovuto essere molto di più un’alternativa culturale, etica, di concezione della società" ha concluso. Da Renzi a Gasparri molti hanno criticato l’intervento di Bindi, mentre a Siena il rettore dlel’Università degli stranieri non ha esposto le bandiere a mezz’asta come richiede il lutto nazionale.

Il figlio di Berlusconi, Pier Silvio, ha invece scritto una lettera a tutti i dipendenti Mediaset per ringraziarli. "Sento il bisogno di scrivervi perché so quanto era importante per mio padre farvi sapere l’amore e il grande orgoglio che ha sempre provato per la nostra azienda e per tutti noi. Non ci sono parole per descrivere la mia emozione ogni volta che mi diceva “Sono orgoglioso di te e di quello che fai”. E io ho sempre saputo benissimo che si rivolgeva a tutti noi: io da solo non avrei potuto fare nulla. Nulla. È stato un uomo che ha dato tanto, tantissimo. Che ha creato tantissimo. E ha sempre considerato la nostra azienda come una sua amatissima creatura. Il mio papà, il nostro fondatore, vi ha sempre amato tutti, uno per uno. E adesso il nostro dovere è seguire la sua impronta indelebile, lavorare, lavorare, lavorare. Con entusiasmo e rispetto”.

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