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La storia di Sidibe: speranza, impegno e riscatto

Il giovane atleta milita nella Rhodigium Boxe

La storia di Sidibe: speranza, impegno e riscatto

Sidibe: viaggio di speranza e riscatto. Lo scorso sabato mattina, nell’aula magna dell’Istituto “De Amicis” del capoluogo polesano, in molti si sono emozionati nell’assistere alla presentazione del lavoro realizzato dai ragazzi della scuola in collaborazione con Sidibe Dian Oury, pugile in forza alla Rhodigium Boxe, arrivato giovanissimo dalla Guinea con uno di quelli che vengono normalmente definiti “viaggi della speranza”

Gli studenti, assieme al campione, hanno ricostruito questo viaggio, raccontando le numerose peripezie e le difficoltà affrontate da Sidibe e dal fratello, prima dell’arrivo in Italia, per poi estendere la ricerca all’emigrazione in generale, confrontando la sua storia con quella di altri campioni che, attraverso lo sport, si sono potuti riscattare rispetto ad una vita nel paese d’origine, non proprio delle migliori. Per l’occasione, oltre agli insegnanti dell’istituto, era presente anche l’assessore allo sport Mattia Milan e una delegazione di atleti e dirigenti della Rhodigium Boxe, guidata dal factotum e presidente onorario Roberto Frigato.

Dopo i saluti da parte del vicesindaco del capoluogo, i ragazzi hanno esposto il loro lavoro, proiettando alcune slide sulla vita del giovane campione e sul suo viaggio del riscatto. Partito dalla Guinea con il fratello, in Libia finiti i pochi soldi che avevano a disposizione, si sono dovuti fermare per qualche lavoretto in modo da racimolare il denaro necessario per poter prendere la nave ed arrivare a Malta da dove poi sono ripartiti in direzione Siracusa per raggiugere la Calabria. Il ragazzo, è poi stato ospite a Cavanella Po, dove è rimasto per 3 anni prima di spostarsi ad Adria e infine a Villadose in una comunità in quanto ancora minorenne e senza un tutore legale, visto che il fratello aveva proseguito il suo viaggio fino in Francia.

“Siamo stati tra i primi a conoscere Sidibe e lo abbiamo visto crescere e, da bambino spaesato, oggi siamo ben felici vederlo uomo con responsabilità che riesce ad affrontare alla grande”, ha affermato Frigato. “Sono legatissimo e riconoscente alla Rhodigium dove ho potuto immergermi in una realtà dove disciplina, fatica e fratellanza sono alla base di tutto”. Sidibe ha poi ringraziato molte delle persone presenti in sala, tra cui la sua famiglia, il suo ‘fratello di ring’ Guy e tutta la società pugilistica del capoluogo.  

“Oggi lavoro in fabbrica tutto il giorno e poi vado ad allenarmi tutti i giorni – ha detto Sidibe rivolgendosi ai ragazzi – Con la volontà si può arrivare in alto e, anche se non siamo tutti dei Messi o Mohamed Alì, dobbiamo impegnarci per dare il massimo. Se avete una passione, coltivatela”.  

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