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IL BOSS DELLA MALA DEL BRENTA

Felice Maniero è fuori dal carcere, mistero sulla sua identità

La ex compagna che lo fece arrestare nel 2019 teme per la sua incolumità

Felice Maniero è fuori dal carcere, mistero sulla sua identità

L’ex boss della Mala del Brenta è uscito ormai da una decina di giorni dal carcere di Pescara, dove era detenuto da quattro anni per maltrattamenti nei confronti della storica compagna Marta Bisello.

A temere ritorsioni nei suoi confronti è certamente la ex compagna, che dichiara: "Me lo aspettavo che presto sarebbe tornato libero. Ovviamente sono preoccupata per me stessa: in tutto questo tempo non ho mai smesso di esserlo. D’ora in avanti sarò costretta a vivere nella paura che possa venire a cercarmi".

La donna denunciò e portò all’arresto nell’ottobre del 2019 della “Faccia d’angelo”, secondo le norme del Codice rosso. La donna, come riporta l’edizione veneta del Corriere della Sera, dopo aver denunciato l’uomo ha trascorso un periodo in una struttura protetta per vittime di violenza. La donna aveva una relazione con Maniero sin dal 1993, quando l’ex boss della Mala del Brenta, era al vertice dell’organizzazione criminale. Pesanti le accuse mosse contro l’uomo, denunciato per maltrattamenti fisici e psicologici.

"Una sera d’autunno, tornato dal bar, mi ha preso per il collo e mi ha messo al muro – ha raccontato la donna -. Una mattina di due anni fa mi ha colpito con schiaffi, buttata a terra e preso a calci e per i capelli. “Colonnello, cento flessioni!”, diceva. Mi ha colpita con un pugno in bocca".

Maniero, rispondendo alle accuse, dichiarava davanti al giudice: "Non l’ho mai presa a pugni: ho fatto pugilato da ragazzino, per cui so come si tira un pugno e se lo faccio spacco le ossa, la faccio minimo svenire. Ammetto le ingiurie, sarà volato qualche schiaffo, era il nervoso per come mi rispondeva". Maniero venne condannato a quattro anni di carcere e ora torna in libertà, ma nessuno sa quale sia la sua identità e quali siano i programmi per la sua nuova vita, a quasi 70anni di età.

Dopo gli anni in cui era a capo dell’esercito criminale con oltre 200 “soldati” operativi in tutto il Nordest fino alle Regioni del centro con interessi in Slovenia e in Croazia, dopo l’arresto e il pentimento, dopo la nuova vita con il nome Luca Mori, Maniero si appresta a vivere una nuova fase. Dovrà guardarsi le spalle la compagna ma soprattutto dovrà guardarsi le spalle lui stesso, visto che alcune delle persone che fece finire in galera ora sono libere.

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