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I FUNERALI DI STATO

Zaia a Milano per Berlusconi: "Geniale, generoso, se ne va un pezzo d'Italia"

Migliaia di persone fuori e duemila dentro il duomo

Zaia a Milano per Berlusconi: "Geniale, generoso, se ne va un pezzo d'Italia"

Tra i duemila presenti in duomo a Milano per i funerali di Silvio Berlusconi c'era anche il governatore Luca Zaia, che si è recato a Milano per le esequie di stato, intervistato ha detto: "L'ho conosciuto da vicino, me lo ricordo al consiglio dei ministri e negli anni successivi, me lo ricordo come una persona geniale, altruista, generosa e assolutamente creativo. Per lui il pessimismo non esisteva, aveva una grande passione per il Veneto. E' sempre stato molto vicino al Veneto e questo glielo voglio riconoscere. Per il passante, per il Mose, per l'alluvione del 2010, mi ha chiamato durante il Covid, sempre vicino". 

Nella folla di Milano un lungo applauso e il coro "Un presidente" ha accompagnato, in lacrime il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a lungo braccio destro del Cavaliere in Forza Italia, e la compagna Marta Fascina.

Visibilmente commossi anche il fratello Paolo e i figli Marina, Barbara e Piersilvio. L'ad di Mediaset prima di prendere posto ha salutato la moglie Silvia Toffanin e baciato la conduttrice Tv Maria De Filippi.

Dopo i funerali, Silvio Berlusconi sarà cremato in provincia di Alessandria e le ceneri saranno custodite ad Arcore.

L'omelia affidata a monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, celebra i funerali in Duomo di Silvio Berlusconi. E' partito dai desideri comuni ad ogni uomo, Delpini ha tratteggiato le gioie, le debolezze, le imprese e le paure, caratteristiche proprie di ogni uomo, anche di Berlusconi: un uomo "che è stato anche un politico e un uomo d'affari, un personaggio alla ribalta della notorietà - ha detto monsignore - con ammiratori e detrattori".

Il discorso del monsignore è stato un inno alla vita: "Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. - dice Delpini nell'omelia per l'ultimo addio al Cavaliere -. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c'è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d'uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora".

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