VOCE
l’addio al maskò
16.06.2023 - 21:00
Caro Maskò i rodigini ti dicono per l’ultima volta addio. Quanta nostalgia c’è nel parlare di quella che è stata per decenni la discoteca punto di riferimento di tanti. Lì è nata quella movida, quando ancora si chiamava Popsy, che poi è stata imitata anche sul lungomare romagnolo.
Stanno per essere abbattuti i muri di quello che era lo spazio di aggregazione più attivo e dinamico del territorio. Oggi se ne sente la mancanza e i giovani non hanno nemmeno più luoghi di incontro dove potersi divertire al pari di quella discoteca. Tra i cittadini, però, c’è anche chi dice che forse non sarebbe il caso di lamentarsi: il Polesine non è morto, anzi, può dare tanto ai ragazzi di oggi.
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Dice, infatti, il sindaco di Lendinara Luigi Viaro: “Ripensare alla discoteca Maskò fa venire alla mente tanti bei ricordi. Era un punto strategico di aggregazione in cui noi ci trovavamo e ci divertivamo, forse non ce ne sono mai stati più così. Al contempo, però, devo dire, non soltanto come amministratore ma anche come cittadino, che il Polesine non è morto: ci sono tante occasioni di divertimento per tutto il territorio e di certo non ci si annoia”.
Marco aggiunge: “C’è grande dispiacere nell’aver visto, negli anni, l’abbandono di quella discoteca che era un simbolo del nostro territorio. Oggi sapere che verrà abbattuto suscita tristezza in chi l’ha frequentato. Oggi i ragazzi fanno fatica a trovare spazi di aggregazione come quello, bisogna che si spostino in altre città. Sarebbe il caso di poter ricreare un luogo di divertimento affinché possano rimanere qui”.
Anche Doriano è nostalgico: “Ho fatto in tempo ad andare diversi anni al Maskò e ho solo ricordi positivi di quella discoteca in cui ci trovavamo con le compagnie per stare insieme con un po’ di musica in sottofondo, così come ci trovavamo nei pub. Adesso i giovani fanno più fatica a trovarsi, sono un po’ spaesati perché non trovano spazi come quella discoteca e bisognerebbe intervenire per riproporne”.
Infine, Ivano aggiunge: “Non essendo più giovane, non so dove vadano i giovani d’oggi, ma ciò che sento è il dispiacere di avere visto l’incuria in cui per anni ha versato quell’edificio che prima era il Maskò. Ora, se qualcuno ha preso quello spazio, per quanto ne possa fare un uso diverso, è una bella cosa: servirà a dare una nuova vita ad un luogo abbandonato”.
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