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La Festa del Pane

Loreo celebra il pane e il folclore locale

Il paese diventa attrazione. Amidei: "Il nostro territorio è meta turistica"

 L’ultimo giorno della festa del Pane di Loreo è stato un successo, all’insegna dell’antica battitura del grano, fatta con strumenti che pochi conoscono.
Alla cerimonia erano presenti tutti i sindaci e i rappresentanti dei comuni vicini a Loreo, Cavarzere compresa, che hanno partecipato alla messa e alle attività della giornata che chiude un’edizione molto vivace e partecipata.
Accanto al sindaco Moreno Gasparini, che ha fatto gli onori di casa sottolineando non solo il successo di questa storica sagra, che celebra quello che per Loreo è un simbolo, il pane. Ma ha ringraziato per l’impegno i volontari della Pro loco, rappresentanti dal presidente Diego Siviero.
Accanto a loro c’era anche il senatore Bartolomeo Amidei, che ha parlato proprio di una legge in via di approvazione in Parlamento, che riguarda proprio il pane fresco made in Italy.
“Da qualche anno faccio politica - ha sottolineato il senatore - iniziai proprio in questo bellissimo comune che è il mio comune e che io non abbandonerò mai. Avevo ancora 23 anni quando iniziai a partecipare alle comunali e il mio cuore è legato alla mia terra. Per cui da Roma e da qualsiasi altro posto dovessi trovarmi lavorerò per questo territorio non solo perché mi è stato dato mandato dalla mia gente dai miei concittadini dagli amici dai parenti da tutti quanti costituiscono la nostra comunità ma perché una terra che merita”.
La Festa del pane di Loreo richiama molti turisti, e l’aspetto dello sviluppo economico legato al territorio è stato preso in esame dal senatore Amidei: “Questa è una terra che merita, ricca di fascino. Io lo dico anche in aula lo dico in Parlamento: ‘Venite a vedere il Delta del Po venite a visitare il nostro territorio’. Una terra bellissima in ogni sua parte è bellissima la gente è bello vivere e crederci abbiamo avuto momenti difficili la vita in cui con l'alluvione ce ne siamo andati qui le difficoltà economiche ci hanno portato a cercare posti altrove. Il mio augurio è di credere nella nostra terra nel nostro paese, nelle nostre tradizioni, nella nostra cultura”.

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