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“Lagune di Caleri e Marinetta soffocate”

L'allarme arriva da uno dei settori trainanti dell'economia del Bassopolesine

“Lagune di Caleri e Marinetta soffocate”

Le lagune di Caleri e Marinetta soffocate dalle alghe e dal continuo insabbiamento. A lanciare l’allarme, stremati, sono gli stessi operatori che spiegano come le recenti proliferazioni di fioriture algali nelle lagune del Polesine, in particolare in Caleri e Marinetta nei comuni di Rosolina e Porto Viro, hanno suscitato serie preoccupazioni tra gli allevatori di molluschi.

“Nonostante sia stata rivolta molta attenzione alle cause di questi eventi durante le riunioni della commissione lagune, la mancanza di interventi di vivificazione delle stesse rimane una questione irrisolta. In più occasioni, sono state avanzate richieste agli uffici regionali veneti e agli assessori regionali e comunali per chiarire lo stato dei progetti e dei finanziamenti allocati per la vivificazione delle lagune - affermano gli stessi operatori - nonostante le numerose promesse, da mesi, se non anni, si registra un silenzio assordante".

"Il 2022 ha visto un modesto numero di interventi, che hanno avuto perlopiù effetti negativi. I canali si sono interrati e le bocche di porto sono state ostruite dalla sabbia portata dalle mareggiate, ora aggravate dalla presenza delle alghe. La proliferazione delle alghe richiede interventi straordinari e comporta ingenti investimenti per prevenire la perdita della produzione di vongole. È fondamentale sottolineare l'importanza delle opere di contenimento, come le dighe a Caleri e alla Foce del Po di Levante, che sono rimaste incomplete. Tali strutture sono essenziali per prevenire l'ingresso della sabbia nelle lagune durante le mareggiate".

"La Regione ha espresso la disponibilità a considerare proposte dai settori interessati, inclusi gli allevatori. Nonostante gli allevatori possano offrire suggerimenti basati sulla loro profonda conoscenza degli ambienti lagunari, la progettazione e la gestione delle opere dovrebbero rimanere di competenza del Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, ente che ha già dimostrato la sua efficacia nei lavori di vivificazione delle lagune e che ha già proposte progettuali pronte ed efficaci. Per assicurare un uso responsabile dei fondi pubblici e per sostenere lo sviluppo sostenibile del settore, la Regione deve rispondere prontamente alle preoccupazioni e alle esigenze qui esposte".

"E’ urgente agire per garantire la sopravvivenza dell'acquacoltura nella zona del Bassopolesine, proteggendo così posti di lavoro e settori economici interconnessi”.

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