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VENETO

"Un bimbo non può avere due mamme": lo dice la Procura

Impugnati tutti gli atti di nascita di questo tipo, dal 2017 in avanti

"Un bimbo non può avere due mamme": lo dice la Procura

La lotta per i diritti delle coppie omogenitoriali in Italia continua a sollevare controversie e tensioni. Nel mirino questa volta è finito il sindaco di Padova, Sergio Giordani, che si è impegnato a riconoscere ai figli delle coppie dello stesso sesso gli stessi diritti garantiti alle altre famiglie. La sua iniziativa, tuttavia, è stata oggetto di impugnazione da parte della Procura di Padova, che ha contestato tutti e 33 gli atti di nascita registrati dal sindaco dal 2017 a oggi.

Numerosi genitori omogenitoriali potrebbero trovarsi ora di fronte a restrizioni che limitano i loro diritti genitoriali. Ad esempio, per prendere il proprio figlio all'asilo, è richiesta una delega firmata dall'unico genitore legalmente riconosciuto, e alcuni genitori non possono più consultare direttamente il pediatra del loro bambino. Inoltre, c'è chi dovrà addirittura cambiare il proprio cognome a causa di queste nuove disposizioni.

La vicenda di Padova assume una particolare rilevanza perché la Procura ha deciso di contestare atti di nascita risalenti addirittura al 2017. La motivazione principale di questa azione legale è l'asserzione che registrare un atto di nascita con due madri vada contro le leggi vigenti e le precedenti sentenze della Corte di Cassazione. La Procura di Padova, guidata da Valeria Sanzari, ha chiesto al Tribunale di rettificare l'atto di nascita di una bambina di una coppia di donne gay, richiedendo la cancellazione del nome della madre non biologica e la modifica del cognome della figlia, eliminando quello della "seconda madre". L'udienza per discutere di questo ricorso è stata fissata per il 14 novembre.

Questa controversia a Padova potrebbe aprire la strada a ulteriori processi simili in altre regioni d'Italia, poiché casi di registrazioni di nascite contestate stanno emergendo in tutto il paese dopo l'adozione di misure più restrittive da parte del governo guidato da Meloni. L'azione della Procura di Padova si basa sul presupposto che il riconoscimento legale di due madri in un atto di nascita vada contro le leggi italiane e le decisioni della Corte di Cassazione.

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