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MATURITA' 2023

“Sono gli esami della rinascita”

Parla il dirigente scolastico provinciale

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“Questo è l’anno che segna la fine della emergenza sanitaria. I nostri giovani, e la scuola li sosterrà sempre in questo, hanno imparato l'importanza di prendere decisioni nella vita. Non è stato tempo perso", commenta così l'inizio degli esami di maturità, che vedono questa mattina 1.594 giovani candidati polesani ai blocchi di partenza, il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, Roberto Natale.

Quale clima si respira quest'anno?

“Questo è l’anno che segna la fine dell'emergenza sanitaria e il ripristino delle ordinarie procedure di conclusione dei cicli scolastici, come quella degli esami di Stato. E’ la dimostrazione che tutti insieme, tra mille difficoltà nell'affrontare una situazione inedita, siamo riusciti a superare un momento terribile della nostra vita, che ha visto sacrificare diritti fondamentali oltre che vite umane. Gli esami di Stato si celebrano sull'onda della vittoria collettiva su un nemico subdolo e pericoloso".

Differenze rispetto all'anno scorso? Sia operative che di valutazione?

"Se si esclude la composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami, direi che contenuti e criteri di valutazione sono gli stessi perché gli obiettivi di competenze restano sempre quelli".

I nostri giovani sono pronti?

“È difficile esprimere un giudizio che riguardi indistintamente i giovani; gli obiettivi della scuola sono molteplici e diversificati. Ogni studente è stato interessato e coinvolto da processi di crescita individuale e di apprendimento di saperi. E ciascuno di essi ha maturato un bagaglio di conoscenze e di abilità sociali che si rivelerà prezioso nel prosieguo del cammino".

Stiamo di fatto tornando verso la normalità, Lei ritiene che sia così? La scuola ne esce modificata?

"La scuola sta vivendo un momento positivo di grande cambiamento, molti gli stimoli verso la personalizzazione dei percorsi di apprendimento per un maggior coinvolgimento attivo degli studenti e una maggiore responsabilizzazione rispetto alle scelte da compiere per il proprio futuro".

Questi studenti, a suo parere, cos'hanno perso in questi ultimi anni di Pandemia? E cos'ha fatto la scuola e cosa farà per recuperare?

"È vero che la pandemia ha tenuto sospeso il tempo della socialità, tuttavia ci ha fatto riflettere proprio sulla necessità di dare importanza a come si prendono le decisioni più importanti della vita e la scuola può e deve sostenere i ragazzi in questo difficile compito, in un mondo in perenne cambiamento".

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