"Il modo in cui è strutturata l’animazione estiva dei nidi comunali quest’anno presenta una serie di pesanti limitazioni che, come al solito, si ripercuotono sugli utenti del servizio. La cosa non può passare sotto silenzio perché gli utenti, in questo caso, sono le famiglie di bambini piccolissimi di uno, due o, al massimo, tre anni. Famiglie che dovrebbero essere aiutate e sostenute con ogni mezzo possibile". Lo spiega il consigliere comunale e provinciale di Rovigo Lorenzo Rizzato, della Lega.
Raccolte le segnalazioni di diverse famiglie, ha sollevato il problema in consiglio comunale, facendosi carico, come già avvenuto nel recente passato, dei problemi di un settore tanto prezioso quanto delicato.
"Il servizio estivo quest’anno – ha spiegato il consigliere in aula – presenta una serie di criticità. La principale consiste nell’introduzione del numero chiuso di accessi: il limite stabilito è di 60 bambini per il mese di luglio e di 40 ad agosto. Questo parametro è totalmente sproporzionato rispetto ai numeri ordinari degli asili comunali, perché solamente il Buonarroti conta 58 iscritti. Non ci vuole molto a comprendere, dunque, che 60 posti non possono bastare per l’intero territorio comunale, visto che non esiste solo il Buonarroti. Non a caso, in passato, per il servizio estivo, in via sperimentale, era stato aperto, oltre al Buonarroti anche il Bramante e, per un periodo, anche la struttura di Buso. Questo permetteva di avere un numero molto più ampio di posti da mettere a disposizione delle famiglie. Invece, da quello che si evince dalla comunicazione del Comune, l’unica struttura a disposizione al momento è quella del Buonarroti".
La richiesta di spiegazioni di Rizzato, a nome di tante famiglie, va dunque in due direzioni: "Vorrei capire il motivo per cui c’è solo questa limitata disponibilità quest’anno, a differenza degli anni precedenti. Ma, soprattutto, vorrei capire perché si sia arrivati alla scelta di introdurre una limitazione al numero dei posti che è fortemente iniqua per le famiglie già utenti del servizio di asilo nido ordinario che rischiano di trovarsi, così, danneggiate da una scelta gravemente deficitaria".
In tutto questo, ci sono poi altri due aspetti critici sui quali il consigliere chiede delle spiegazioni e sono, rispettivamente: pagamento anticipato del servizio e le tempistiche con cui è stato attuato. Andando con ordine, sul primo punto Rizzato chiarisce: "Alle famiglie dei bambini che frequentano il nido nei mesi di maggio e giugno è stato chiesto il regolare pagamento delle rette mensili e, oltre a queste, anche il pagamento in anticipo del servizio estivo senza, però, la garanzia che, saldato il dovuto e compilata la richiesta di iscrizione, il bambino entrasse poi in graduatoria. Quello di cui si sta parlando, per essere chiari, sono costi che possono arrivare, complessivamente, fino a 700 o 750 euro a famiglia. Un importo estremamente consistente e pesante da sostenere peraltro in un’unica soluzione".
"Pertanto la mia richiesta all’amministrazione è di valutare il pagamento della spesa in modo dilazionato cercando, se possibile, di ridurla in futuro". Sul secondo punto, relativo alle tempistiche, "ancora una volta sono stato colpito in negativo – attacca Rizzato - il Comune ha infatti comunicato la modalità di accesso al servizio solamente nella seconda settimana di maggio, a pochi giorni dal termine della possibilità di iscrizione e, quindi, all’eventualità di entrare in graduatoria, senza dare il tempo alle famiglie di trovare delle alternative. Altre realtà comunali si organizzano e fanno le dovute comunicazioni alle famiglie tra gennaio e febbraio. A Rovigo invece, se un bambino dovesse rimanere escluso adesso, difficilmente la famiglie riuscirà a trovare delle soluzioni".
"Capisco che l’amministrazione sia troppo presa dalle beghe politiche e dagli equilibri della maggioranza ma così rischia di perdere di vista i temi centrali della vita dei cittadini. Non so se sia ancora il caso parlare di Pd senza creare traumi aggiuntivi, ma proprio il Pd alle scorse elezioni politiche ha fatto propaganda sostenendo “asili nido gratis per tutti” perciò mi aspetterei una maggiore attenzione su questi temi, invece, ancora una volta siamo di fronte alla dimostrazione plastica che questa attenzione di fatto non esiste. Si parla molto del problema della denatalità anche a livello locale. Bene, io sono convinto che per invertire la rotta della decrescita della popolazione sia necessario creare nuovi posti di lavoro e garantire maggiori servizi alle famiglie a minori costi. Quindi se il Comune vuole far fronte al problema a Rovigo, deve garantire servizi di maggiore qualità e avere un occhio di riguardo per le famiglie e i servizi a loro rivolti. Da queste mie sollecitazioni, auspico che l’amministrazione prenda spunto e possa porre un rimedio a favore dei cittadini, soprattutto per i più piccoli".
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