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ADRIA

Mezzo secolo di vita religiosa

Grande festa per le suore Lavinia e Marilena, arriva da Torino la madre generale dell’ordine Carmelitane

Mezzo secolo di vita religiosa

Una vita dedicata agli altri: suor Lavinia, al secolo Maria Gabriella Tosi, e suor Marilena, al secolo Marisa Biolcati, festeggiano 50 anni di professione religiosa nell’ordine delle suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino. Entrambe adriesi anche se hanno trascorso gran parte della loro vota in giro per l’Italia.

L’anniversario sarà celebrato con tutta la comunità adriese domani nella chiesa di San Vigilo con una messa solenne alle 18,30 presieduta da don Nicolò Grandesso, fresco di ordinazione sacerdotale avvenuta il 3 giugno scorso. Sarà presente anche la madre generale dell’ordine suor Carmela.

Particolarmente toccanti ed emotivamente coinvolgenti le testimonianze che le due suore hanno regalato l’altra sera nel santuario Madonna dell’autista a Valliera nel raccontare la loro esperienza di questo mezzo secolo. L’incontro è stato guidato da don Fabio ed ha visto la partecipazione di molti fedeli, anche da fuori paese. Hanno ascoltato con attenzione l’arciprete della Cattedrale mons. Matteo De Mori e il vicario della Tomba don Mario Lucchiari. La serata è stata animata dai canti del coro dell’unità pastorale San Vigilio - San Rocco con Mattia Tessarin al piano.

Subito le due religiose hanno ricordato come è nata la loro vocazione, o meglio “l’incontro con il Signore” come preferiscono dire.

“Avevo 21 anni – ha ricordato suor Lavinia – stavo da sola in giardino, ascoltando la vita dei santi sui dischi che mi aveva regalato mia madre, un privilegio a quel tempo. Ascoltando quelle esperienze ho sentito che dentro di me mancava qualcosa. Facevo parte delle Canossiane, poi su consiglio di un’amica mi sono avvicinata alle Carmelitane della Cattedrale dove ho conosciuto Assunta, Ausilia, Costanza e Fedele: consorelle preziosissime per indirizzarmi sulla giusta strada”.

Molto simile l’esperienza vissuta da suor Marilena. “Anch’io frequentavo le Canossiane, il momento più bello era l’oratorio della domenica. E proprio in quegli incontri, settimana dopo settimana sentivo crescere un vuoto dentro di me. Poi alcune consorelle mi hanno liberamente guidata a fare questa scelta”.

A questo punto don Fabio ha fatto notare che “la vocazione non è un evento straordinario, ma un percorso quasi naturale che si sviluppa nella normalità della vita quotidiana”. Allora ha chiesto: “Com’è la vita di una suora?”

Suor Lavinia: “Ci alziamo alle 6 e subito ci ritroviamo insieme a recitare le lodi e altre preghiere, con qualche momento di riflessione personale. Questo ci dà la carica per affrontare la giornata. Così il Signore è con noi quando, durante la giornata, incontriamo le persone con le loro gioie e amarezze, speranze e delusioni. A volte non è facile essere coinvolte nelle angosce e preoccupazioni di una famiglia”.

Aggiunge suor Marilena: “E’ bello alla sera ritrovarsi tutte insieme e condividere le esperienza vissute durante la giornata. E’ uno scambio di idee, opinioni e valutazioni che ci aiutano a fare sempre meglio. La vita di una suora – ha sottolineato – è anche di stare sempre con la valigia pronta per mettersi continuamente in viaggio: viviamo queste esperienze non come ordini che vengono dall’alto, ma come una continua chiamata del Signore a seguirlo”.

Al termine, le due religiose hanno rivolto una domanda ai presenti, a tutta la comunità: “Ma voi, che cosa vi aspettate dalle suore?”

Una prima risposta arriverà domani sera quando tutta la comunità adriese si stringerà attorno a suor Lavinia e suor Marilena per tutto il bene che gratuitamente hanno donato in mezzo secolo.

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