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SPARI IN CLASSE

“Non hanno imparato la lezione”

Parla la prof: "Chiederò loro i danni"

“Non hanno imparato la lezione”

Continuerà nella richiesta di risarcimento dei danni morali ed è convinta che “i ragazzi non hanno capito la lezione”. Maria Cristina Finatti, docente di Scienze al centro del caso nazionale per essere stata bersaglio di una pistola ad aria compressa nella classe I D dell’Itis Viola Marchesini, ringrazia il ministro Valditara per essere intervenuto sul nove in condotta, ma è convinta che i protagonisti della violenza nei suoi confronti non hanno imparato nulla. “Non ho ricevuto nemmeno la solidarietà dei colleghi - ha dichiarato alla stampa - lo dimostra il risultato del primo consiglio di classe”.

“Quanto ha deciso il ministro Valditara - sottolinea l'insegnante - mi ha fatto ovviamente piacere ma io voglio andare avanti con i miei avvocati per le conseguenze d'immagine che ho subito. E’ stata una decisione presa a Roma - aggiunge - ma è l'intera istituzione scolastica che deve cambiare, come sottolinea il ministro, a partire dalle classi numerose per finire con l'ora di ginnastica”.

“Secondo me - ha ribadito - quegli studenti non hanno ancora capito. Anche per questo continuo con la mia azione legale”.

Entro l'estate sarà promossa dalla professoressa Maria Cristina Finatti “un'azione di risarcimento civile per danni d'immagine e morali”. Lo spiega il legale dell'insegnante, Nicola Rubiero, confermando che la sua assistita intende rivalersi nei confronti dei genitori degli alunni che nel novembre scorso, all'Istituto Viola Marchesini di Rovigo, le spararono pallini di gomma, facendosi riprendere con il cellulare.

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