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TRAGEDIA A BOARA

La famiglia dona gli organi, mercoledì l'addio ad Alessandro

Il 21enne era notissimo e amato anche a Rovigo, dove aveva studiato alle superiori, all'Itis Viola

Alessandro, "un ragazzo senza vizi. La moto era la sua passione"

Si terranno mercoledì 5 luglio, nella chiesa di Boara Pisani, alle 16.30, i funerali di Alessandro Magarotto, 21 anni, il giovane che ha perso la vita sabato 1° luglio, in un tremendo incidente in via dell'Artigianato a Boara, a due passi dalla sua abitazione. Era conosciutissimo e amato anche a Rovigo, dove aveva studiato all'Itis Viola, e a Lendinara, dove lavorava.

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Alessandro ha perso la vita in un incidente stradale mentre era alla guida della sua motocicletta Honda 400. Una perdita di controllo che lo ha portato a rimanere ucciso nell'impatto che ne è seguito. 

Tutti lo ricordano come un ragazzo deciso e maturo per la sua età: la passione per la moto lo aveva portato a farne una delle sue priorità nella vita. Residente in via Galvani 4, secondo le prime ricostruzioni sabato aveva deciso di fare un breve giro con la sua supermotard Honda 400. Aveva il casco, ma neppure questo lo ha potuto salvare dalla violenza dell'impatto, devastante.

Il fratello di Alessandro, Alberto, commosso dal dolore, ha raccontato al quotidiano Il Mattino di Padova che il giovane aveva una grande passione per la moto e la curava quotidianamente, cercando sempre di migliorarla. Aveva persino fatto parte di un team e viaggiava spesso per tutta l'Italia per partecipare a competizioni. Era una persona che seguiva con fermezza le sue scelte di vita, allontanandosi da situazioni negative e dedicandosi alla cura del suo fisico con una regolare attività in palestra, finalizzata a consentirgli di performare al meglio durante le gare motociclistiche. La sua filosofia di vita era basata su uno stile sano e senza eccessi, dimostrando una maturità fuori dal comune per la sua giovane età.

La perdita di Alessandro ha colpito duramente anche i suoi colleghi di lavoro alla Zambello di Lendinara, dove si era inserito come disegnatore tecnico dopo aver conseguito il diploma due anni fa. Un grande amico, con cui condivideva la passione per la pista di Pomposa, ha descritto Alessandro come una persona buona, perseverante e disciplinata. Non amava l'alcol e preferiva una vita regolare, orientata verso il raggiungimento dei suoi sogni e obiettivi.

Come ultimo gesto d'amore verso gli altri, i genitori di Alessandro hanno autorizzato la donazione degli organi del loro amato figlio. Questo gesto di generosità e altruismo rende omaggio alla personalità di Alessandro, che è stato descritto come una persona determinata, capace di incastrare perfettamente i doveri e i piaceri della vita.

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