"Ciao Stea", tutta Boara saluta Alessandro

Un assordante silenzio, interrotto dalle lacrime soffocate, insieme a una sfilata di moto, anche queste ferme, sull'argine, hanno accolto il feretro di Alessandro Magarotto, il giovane di Boara Pisani morto ad appena 21 anni, sabato scorso 1° luglio, mentre stava provando la sua moto lungo viale dell'Artigianato, a pochi passi da casa sua. 

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Era conosciutissimo anche a Rovigo, dove si era diplomato all'Itis Viola

L'intera comunità di Boara Pisani si è stratta attorno alla famiglia, la mamma Elisabetta, il papà Marco, il fratello Alberto, affranti gli amici. "Oggi non faremo il processo alla strada, alla moto. Non faremo il processo ad Alessandro - ha detto nell'omelia don Francesco - Cari Elisabetta e Marco tutte le mamme e i papà qui presenti che vivono per amore dei propri figli piangono con voi, e vogliono dirvi con il silenzio e le lacrime, che vi vogliono bene, che siete stati dei bravi genitori". 

Don Francesco Lucchini ha continuato: "Di Alessandro non si ricorderanno solo le foto e i video. Voi Elisabetta e Marco sarete custodi della sua memoria, ricordi che solo voi conoscete. Il suo cuore, che ha cominciato a battere grazie al vostro cuore, tornerà a battere con il vostro cuore". 

Gli amici e il fratello hanno voluto dare un ricordo del giovane, le prime esperienze in moto, i campi scuola. Alberto, ha sottolineato che Alessandro aveva voluto conservare il pallone da calcio dell'esordio del fratello e il suo primo casco. Erano le due passioni che li legavano profondamente. "Una volta in macchina sui colli Euganei, mi hai detto - ha continuato Alberto - che quei Colli non avevano segreti per te, che ti facevano sentire libero, accarezzato dall'aria e dal sole". Una ragazza tra le lacrime ha ricordato, invece, la estrema generosità e l'altruismo di Alessandro. Infine, un "ciao Stea", come gli amici chiamavano il giovane, ha strappato un forte e lungo applauso.