VOCE
ORRORE A STANGHELLA
08.07.2023 - 08:35
Ergastolo confermato per l’omicidio di Samira. Samira El Attar riposa in pace. La vita le è stata strappata, almeno ha avuto giustizia anche se le è stata negata la dignità di una sepoltura. Ergastolo, fine pena mai, per il 43enne di origine marocchina Mohamed Barbri, quel marito e padre della loro bimba che l’ha assassinata.
E ha fatto sparire, senza mai un ravvedimento, il corpo della moglie, sua coetanea, vista per l’ultima volta dalla vicina nella sua casa di Stanghella, in via Statale 19, il 21 ottobre 2019. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso dell’imputato contro la sentenza della Corte d’appello di Venezia che, il 29 ottobre scorso, aveva confermato la sanzione massima.
Una sanzione già stabilita dalla Corte d’assise di Rovigo il 19 giugno 2021 pur in assenza di quella che viene considerata la “prova regina”, il corpo. “Il mancato ritrovamento di Samira non impedisce l’accertamento del fatto come omicidio volontario e neppure l’individuazione del colpevole dovendosi utilizzare, in assenza di prove dirette, il metodo indiziario” avevano scritto i giudici di primo grado nelle motivazioni. Confermati anche i risarcimenti: 300 mila euro a favore della madre che ha in custodia la bimba, 100 mila allo zio materno e al fratello (costituiti parte civile con i legali Piero Coluccio e Gentile Niccodemo) e 3 mila e 500 euro all’associazione Penelope (associazione che aiuta i familiari delle persone scomparse) tutelata dall’avvocato Stefano Tigani.
La cronaca dice che il 21 ottobre 2019 Samira El Attar accompagna la figlioletta all’asilo e torna a casa in bicicletta intorno alle 10. Da quel momento sparisce. Alle 12.30 il marito va a prendere a scuola la figlia e alle 12.04 Samira riceve l’ultimo sms vocale dalla madre con la quale, d’abitudine, si sentiva più volte al giorno. Un vocale rimasto inascoltato. Tuttavia soltanto la mattina dopo il marito presenta la denuncia di scomparsa. Una scomparsa che appare strana. I sospetti si concentrano sul marito. L’1 gennaio 2020 l’uomo viene bloccato in Spagna ed è arrestato.
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