Piscina, Cittadella dello sport e inclusività

La piscina tiene banco nella torrida domenica di metà luglio. E in una giornata calda, dal punto di vista delle temperature, il primo cittadino Valeria Mantovan ha voluto chiarire alcuni punti proprio sull’annosa questione della piscina cittadina. Il sindaco è partito ripercorrendo, di fatto, la cronostoria partendo dal fatto che il Comune non fosse proprietario dell’impianto, ma fosse leasing di Intesa San Paolo la quale lo aveva ed era stata affidata ad una società privata, la Sport Service, che aveva per contratto con il Comune l’onere di gestirla fino al 2026. Poi il Covid ha cambiato le carte sul tavolo con la società che, tra lunghe chiusure dovute alle restrizioni, si è trovata in grossa difficoltà e, dopo aver chiesto aiuto al Comune, ha intentato due procedimenti civili, oltre al recesso del contratto; sono stati chiesti quasi 2 milioni e mezzo di euro al Comune, 1,4 milioni per le opere messe in atto e un milione per le pretese.

In tale situazione il primo cittadino Valeria Mantovan ha sottolineato: “Abbiamo deciso di riscattare la piscina perché si trovava in una sorta di oblio fino al 2036, ma siccome abbiamo a cuore i servizi da donare la città e non volevamo raccogliere un rudere (basti pensare che già ora sono 500mila gli euro di interventi per rimetterla a nuovo ndr), abbiamo stretto un accordo bilaterale con privato, nel quale andavamo a chiudere tutte le cause subentrando noi come Comune nel leasing estinguendone il rimanente. Questo accordo è di un milione e mezzo di euro in modo da diventare immediatamente proprietari e avviare lavori (a settembre verrà presentato il progetto alla cittadinanza ndr). Una piscina che tornerà a splendere e accanto della quale sorgerà la cosiddetta Cittadella dello sport che si chiamerà Delta Inclusive Sport Center, la prima cittadella inclusiva in Veneto".