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L’INTERVISTA

“Urge un piano per i nostri giovani”

“Tantissimi laureati, ma disoccupazione alta. E troppi ogni anno abbandonano il Polesine”

“Urge un piano per i nostri giovani”

“Tantissimi laureati, ma disoccupazione alta. E troppi ogni anno abbandonano il Polesine”

“L’impegno dei giovani è necessario per rilanciare questa nostra terra. Ma su di loro bisogna investire”. Di questo ne è assolutamente convinto il consigliere comunale di Rosolina, Francesco Biolcati, 25 anni da compiere il prossimo mese, intervistato ai microfoni di Delta Radio e sui nostri canali social dal direttore Pier Francesco Bellini.

Biolcati, qual è la situazione dei giovani in Polesine?

“I dati segnalano un quadro assai difficile per i giovani che vivono in provincia di Rovigo. Abbiamo un numero di laureati, di età compresa tra i 20 e i 24 anni, al di sopra della media nazionale ma abbiamo anche una percentuale di disoccupati molto alta. Queste due cose stridono e questo è un tema che la politica deve trattare subito”.

E’ un problema legato alla qualità del lavoro?

“Secondo me no, è legato alla connessione che i giovani hanno con il mondo del lavoro. I giovani sono generalmente costretti a spostarsi sia per studiare che per ogni altra attività e questo genera poi la tendenza a non rientrare più in Polesine”.

Un problema anche demografico, per una terra che si spopola sempre più.

“L’Istat certifica un calo di popolazione dell’1% nell’ultimo anno: parliamo di circa duemila persone che se ne sono andate dalla provincia di Rovigo. Inoltre, dobbiamo fare i conti con un indice di invecchiamento tra i più alti d’Italia. I giovani sono costretti a spostarsi e qui rimangono solo coloro che ci hanno sempre vissuto, con conseguenze che incidono pesantemente sul sociale”.

Un fenomeno che riguarda tutta la provincia?

“Alto Polesine e Delta del Po risentono ancora di più di questo fenomeno. Perché i giovani che crescono qui sono costretti a spostarsi di parecchio per raggiungere le università e spesso devono trasferirsi. Se poi, come spesso accade, nelle loro nuove città trovano lavoro, è chiaro che qui non tornano più”.

E come si risolve questo problema?

“Serve un piano straordinario per i giovani. Qualunque amministrazione deve intervenire su questo problema, incentivando ad esempio le assunzioni a tempo indeterminato all’interno della nostra provincia. E’ necessario che la politica e le istituzioni si muovano in questa direzione, ad esempio pensando ad uno sgravio fiscale per le aziende che assumono a tempo indeterminato nella nostra provincia. Allo stesso tempo occorre pensare alla loro istruzione, incentivando non solo il Cur, ma anche gli Its, per dare la formazione specifica e di alto livello richieste dalle nostre aziende di eccellenza”.

Ma è sufficiente il lavoro o bisogna iniziare a pensare anche a una società più attrattiva?

“Ci sono già molte realtà attrattive per i giovani, ma andrebbero gestite in maniera lungimirante. Per i servizi turistici nella nostra costa, ad esempio, molto si è fatto, ma molto c’è ancora da fare. C’è bisogno di uno scatto. Penso ad esempio al Pnrr, che molti Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, non riescono a sfruttare per mancanza di tempo, risorse e personale. Le istituzioni, partendo da Provincia e Regione, devono lavorare per assunzioni di personale specifico e specializzato, per implementare gli organici dei Comuni”.

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