VOCE
LA STORIA
18.07.2023 - 10:52
Dopo 16 anni trascorsi in un supermercato, Martina Magrin ha deciso di lasciare tutto e realizzare il suo sogno: aprire una malga sul Monte Grappa. A 37 anni, con un figlio ormai quasi maggiorenne e il supporto del compagno Giampietro "giampirun" Comin, Martina ha sentito che la sua vita aveva bisogno di una svolta. La decisione è maturata durante la pandemia, un periodo che ha messo in crisi molte certezze.
La nuova vita di Martina si svolge a 1241 metri di quota, nella malga Col d'Astiago, situata sul versante ovest del Monte Grappa. Prima del suo intervento, la malga era stata abbandonata a se stessa, diventando un luogo di rifiuti e feste illegali. Ora, invece, è aperta per quattro mesi all'anno e offre prodotti a chilometro zero. Martina gestisce l'agriturismo che ospita circa ottanta persone.
Prima di intraprendere questa nuova avventura, Martina aveva lavorato per 16 anni in un supermercato vicino casa. Sebbene fosse soddisfatta del suo lavoro, ha sempre desiderato un ambiente più creativo e orientato al fai da te. In particolare, trascorreva le domeniche ad aiutare amici di famiglia che gestivano malghe sull'Altopiano.
Tutto è cambiato dopo un lutto familiare. Martina ha preso la decisione di non voler passare i suoi giorni chiusa in un supermercato. Fortunatamente, un conoscente le ha comunicato che la malga Col d'Astiago a Vicenza era stata abbandonata da anni. I proprietari, provenienti da Biella, non riuscivano a gestirla adeguatamente. La malga stava diventando una discarica a cielo aperto e venivano organizzate feste illegali. Martina ha deciso di prendere in mano la gestione dell'agriturismo.
Così è iniziata la nuova vita di Martina e della malga. Ora si occupa di 24 vitelle, 6 cavalli e 4 capre, gestendo tutto con l'aiuto di suo figlio. Per quattro mesi all'anno, si occupa della malga, mentre nel resto dell'anno si dedica all'avviamento di un'azienda agricola. Aprire la malga è stata una svolta per Martina, che ha guadagnato molto nella sua vita. Nonostante le sfide che si presentano, Martina non si spaventa. Nella zona ci sono lupi, che fortunatamente non hanno mai attaccato i suoi animali, e cinghiali che danneggiano i prati.
Inoltre, c'è un dettaglio interessante: in collaborazione con un istituto agrario di Castelfranco, Martina sta valorizzando le razze di galline venete, come la gallina padovana, la robusta maculata, la robusta lionata e l'ermellinata di Rovigo. Questa attività le sta dando molte soddisfazioni, così come la vita in montagna, di cui è sempre stata innamorata.
Martina Magrin ha dimostrato coraggio nel lasciare la sua vita precedente per realizzare il suo sogno di gestire una malga sul Grappa. La sua storia è un esempio di come, anche in tempi difficili come la pandemia, sia possibile trovare nuove opportunità e perseguire ciò che si ama.
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