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“Caro spesa, non è colpa nostra”

Il presidente Coldiretti: “Aumenti senza senso. Il governo intervenga sulle scorrettezze”

“Caro spesa, non è colpa nostra”

I prezzi di frutta e verdura, così come quelli di grano e cereali, sono andati alle stelle, nell’ultimo anno. Aumenti generalizzati, quelli dei generi alimentari, che a Rovigo pesano addirittura il doppio rispetto alla media nazionale: +12,8% per le statistiche, 691 euro in più, lungo dodici mesi, per una famiglia media.

Ma i contadini, invece che guadagnarci, si sono trovati a combattere le perdite della produzione dovute al maltempo e a fronteggiare l’aumento dei costi di produzione. E’ la beffa segnalata dal presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan.

Salvan, i prezzi di frutta e verdura sono andati alle stelle nell’ultimo anno. Perché?

“I problemi climatici della primavera di quest’anno hanno provocato danni in diverse zone, basti pensare all’alluvione in Emilia Romagna, ma anche all’eccessiva pioggia caduta in Veneto e in generale su tutta la Pianura Padana. Senza dimenticare la gelata di fine inverno che ha colpito la nostra frutticoltura. Molte produzioni sono quindi saltate, in Italia come all’estero, proprio in un periodo in cui la domanda era altissima e questo ha innescato un processo di aumento del prezzo finale. Ma, si badi bene, l’aumento del prezzo si è innescato solo al termine della filiera perché l’agricoltore non ha percepito nessuna differenza, anzi: ha subito i danni, le perdite di produzione e ha anche dovuto affrontare l’aumento dei costi”.

Quindi, nonostante gli aumenti nei prezzi della materia prima alimentare, nessun beneficio per i produttori?

“Stiamo denunciando da tempo la speculazione a scapito dei produttori agricoli, che non vedono riconosciuti il proprio lavoro e sono preda di andamenti del mercato che definiamo irragionevoli. Si pensi al grano duro: viene pagato il 40% in meno dell’anno scorso, mentre la pasta è salita e gli stock mondiali sono bassissimi. Non ha senso. Proprio per questo chiediamo il monitoraggio dei prezzi e delle pratiche commerciali, per contrastare chi si muove in maniera sleale e fa venire meno l’equità della filiera nei vari passaggi. Lo prevede anche una legge dello Stato, quella sulle pratiche sleali, tesa a proteggere i produttori e a garantire la remunerazione almeno dei costi di produzione”.

Qual è la richiesta del mondo dell’agricoltura in questa fase?

“Prima di tutto, una politica monetaria diversa: proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) all’assemblea nazionale a Roma anche i ministri del governo Meloni hanno rilevato come la politica monetaria della Bce, con rialzi continui dei tassi di interesse, possa strozzare la nostra economia più che l’inflazione, mettendo in difficoltà le imprese che hanno investito e ora sono costrette a pagare tassi fuori misura”.

Quale soluzione proponete?

“Finanziare un piano invasi per raccogliere l’acqua piovana indispensabile per aiutare il Paese a fronteggiare la siccità, il caldo e i cambiamenti climatici, raddoppiare le risorse sui contratti di filiera nell’agroalimentare per aumentare la produzione e contrastare l’inflazione, assicurare semplificazione e potenziamento delle strutture della pubblica amministrazione per accelerare sui bandi e dare risposte alle imprese. Sono le proposte per il Pnrr presentate dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel corso della cabina di regia a palazzo Chigi presieduta dal ministro Raffaele Fitto”.

S. V.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    19 Luglio 2023 - 12:00

    In italia trovare il "colpevole" di qualcosa è impensabile...hanno messo tanta burocrazia apposta...tutti direttori..tutti responsabili..ma al lato pratico nessuno si assume le responsabilita'

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