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IL CASO

Troppo caldo, "Statali in smart working"

I Rodigini: "Se non crea disservizi, perché no?"

Visite in aumento al sito del Comune di Occhiobello

Troppo caldo, smart working per gli uffici pubblici che possono attuarlo. Il ministero del Lavoro starebbe valutando il ricorso al lavoro a distanza per evitare lo spostamento e l’esposizione ad alte temperature di milioni di lavoratori. La proposta del ministro del Lavoro, Marina Calderone, è stata esposta a sindacati e associazioni.

Un’idea condivisa dalla Uil-Fpl polesana, con Cristiano Pavarin, che propone questa soluzione per il periodo estivo, quello più afoso, specie per quegli uffici dove l’aria condizionata non c’è. Una notizia che comunque trova il parere positivo dell’opinione pubblica purché non si abbassi la qualità del servizio dato ai cittadini.

“E' una soluzione giusta perché comunque si va sia a risparmiare sul condizionatore anche a livello di ambiente – spiega Patrizia - per gli uffici pubblici dipende da dove si va. Per il troppo caldo, anche per i lunghi tempi d’attesa, in alcuni casi non mi sono trovata benissimo”.

Lavorare da casa è produttivo tanto quanto sul posto di lavoro? Dipende dal settore. “Bisognerà guardare alla produttività, se lo smart working dà gli stessi risultati del lavoro normale in presenza, va bene, altrimenti come abbiamo fatto nei secoli passati si va a lavorare come fanno tutti – spiega Ezio Conchi - non vedo la necessità di stare a casa però se la produzione è identica: allora va bene”.

La parte più colpita potrebbe risultare quella anziana, meno avvezza alla tecnologia e quindi più sicura con il contatto umano che si può avere recandosi allo sportello di persona. “Sono favorevole alla smart working - spiega Giovanna - è un processo che può funzionare ed è anche vantaggioso anche per gli uffici: meno costi. Sono favorevole sia per il pubblico che per il privato, ma se il servizio può migliorare. In tanti uffici ci sono ancora le regole Covid anche se l’epidemia non c’è più e quindi è difficile poter usufruire dei servizi. E comunque anche per la popolazione più grande, l’accesso alla tecnologia può essere difficoltoso e spesso ci si trova in difficoltà, cosa che una volta non avveniva quando si era in presenza”.

L’importante è trovare disponibilità e accoglienza allo sportello, per poter essere soddisfatti del servizio richiesto. “Ritengo che sia una cosa interessante ma lo potrebbe essere anche per il privato – commenta Elisabetta - come cittadina lo smart working ritengo possa essere utile se si sa come utilizzarlo, se penso a una persona anziana, o a una persona che ha difficoltà ad usare le tecnologie moderne, risulta più difficile rispetto al contatto umano che si può avere in uno sportello”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    21 Luglio 2023 - 08:05

    Ovvio...il caldo esiste solo per i dipendenti della PA...tutti negli uffici climatizzati..mentre per artigiani..commercianti..e assimilabili,il caldo non esiste..e se contiamo le ore lavorare tra una categoria e l'altra,non esiste confronto!! altra conquista sindacale..a spese dei soliti noti

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