VOCE
EDILIZIA
23.07.2023 - 08:30
I prezzi - nel campo dell’edilizia - non torneranno mai più come prima, dopo la “bolla” Superbonus. Facciamo un passo indietro: nel settore edile è stato impossibile non accorgersi dell’aumento dei prezzi, in concomitanza del Superbonus 110%. Gli aumenti delle materie prime, però, sono stati rilevati da subito, soprattutto su legname e ferro il cui prezzo, in alcuni casi, è arrivato anche a raddoppiare rispetto ai costi precedenti all’introduzione del bonus.
Ma la domanda che molti si stanno facendo è: questi materiali torneranno mai al prezzo di prima? Paolo Ghiotti, imprenditore edile e presidente di Ance Veneto, ha le idee chiare in proposito: “Attualmente stiamo vivendo un periodo di stabilizzazione dei prezzi e da qualche tempo non si rilevano più aumenti - spiega - alcuni si sono anche leggermente abbassati ma non credo torneranno mai come prima. Bisogna considerare che il legname è aumentato anche dell’80% mentre il ferro in alcuni casi è raddoppiato. Questi aumenti, spesso anche non giustificabili, legati al difficile reperimento del materiale stesso, hanno messo in difficoltà molte imprese in un momento di forte crescita del settore edile, che proveniva da anni di grande sofferenza. Dopo la grande crisi del 2017, dove abbiamo perso circa il 40% delle imprese e della manodopera, c’era stata una ripresa, fermata poi dal periodo del Covid durante il quale non si poteva neanche lavorare”.
Per Ghiotti, comunque, “al di là di quanto si possa dire, il bonus 110% era riuscito a mettere in comunione il settore dell’edilizia, che aveva una forte necessità di ripartire, e il grande patrimonio immobiliare italiano che però, per il 70%, era ancora nelle ultime classi energetiche. Bisogna anche considerare il fatto che all’edilizia, che lo scorso anno ha generato l’11,2% del Pil, sono legate altre 76 attività complementari che, grazie al superbonus, sono potute ripartire molto bene aumentando l’economia generale”. Tutto questo però “ha comportato un aumento del valore di costruzione delle case di circa il 30% e questo potrebbe limitare le prospettive dei nostri giovani”, ma - sottolinea il presidente Ance - “non certo per colpa delle imprese edili”. Ghiotti ricorda infine come ci siano “30 miliardi di crediti fermi e non ancora compensati alle imprese”. Guardando al futuro prossimo: “Sta partendo il Pnrr - conclude Ghiotti - ed è un’occasione che non possiamo assolutamente perdere”.
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