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TAGLIO DI PO

Dengue, rischio contagio azzerato

Disinfestazioni attorno alla Rivamar. Ma tutti gli indicatori dicono che il pericolo è ai minimi

Dengue, rischio contagio azzerato

E’ ancora in ospedale, in isolamento, ma sta meglio, il 50enne ferrarese, dipendente dell’azienda Rivamar di Taglio di Po, risultato positivo alla Dengue al rientro da una vacanza a Cuba. Scongiurato, però, il rischio contagio, anche se proseguono - come previsto - le disinfestazioni precauzionali disposte dall’Ulss 5: questa notte, per la terza sera di fila, sarà fatto il trattamento adulticida e larvicida in un raggio di 200 metri dall’azienda stessa.

Il pericolo di un contagio, però, sembra pressoché azzerato. Perché, ormai, è passata una settimana piena dal ricovero del 50enne ferrarese: un tempo congruo per osservare l’insorgenza di eventuali sintomi, e sufficiente a far tirare un sospiro di sollievo. Insomma, sembra scongiurato il rischio che il virus si sia diffuso, attraverso le zanzare tigre.

L’uomo, infatti, è tornato da Cuba ormai una decina di giorni fa. Per due giorni è anche andato a lavorare, poi sono insorti i sintomi che ne hanno reso necessario il ricovero e l’isolamento. Soltanto nelle scorse ore, poi, quello che era soltanto un sospetto si è tramutato in una diagnosi: Dengue. Da qui l’esigenza precauzionale del trattamento anti-zanzare a tappeto, che riguarda parallelamente sia la zona di residenza dell’uomo, in provincia di Ferrara, che il sito produttivo in via del Lavoro a Taglio di Po.

Dalla Rivamar, comunque, la direzione - nello stringersi attorno al proprio dipendente - esprime tranquillità per la situazione. L’azienda, che si occupa di lavorazione del ciclo del pesce, lavora in ambiente a temperatura controllata: negli spazi produttivi, dunque, la temperatura non è mai superiore ai 6 gradi, e questo impedisce di fatto che all’interno dell’azienda vi siano zanzare. Senza zanzare, va da sé, niente contagio.

Proprio a causa delle temperature rigide, oltre che per questioni di sicurezza, poi, i dipendenti sono sempre interamente coperti - spiegano ancora dall’azienda - in ogni parte del corpo, oltre a utilizzare una cuffia per i capelli. La possibilità di essere punti dalle zanzare, che pure esiste nelle zone esterne all’impianto, sono dunque praticamente azzerate. Ad aggiungere ulteriore tranquillità al quadro, il fatto che il dipendente in questione abbia un incarico di responsabilità all’interno del ciclo produttivo, e dunque il suo orario di lavoro non coincide con quello del grosso dei lavoratori.

E poi, anche il meteo ha giocato la propria parte: con le temperature in discesa rispetto alla settimana incandescente di metà luglio, e il forte vento che negli ultimi giorni ha sferzato la zona del Delta, il numero di zanzare “in circolazione” è fortemente diminuito. In ogni caso, anche il sopralluogo precauzionale dell’Ulss nell’impianto ha dato esito completamente negativo: non sono stati osservati pool di zanzare nemmeno nei pozzetti. All’azienda, pertanto, non sono state date particolari prescrizioni da seguire in ottica anti-contagio.

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