VOCE
VENETO
29.07.2023 - 09:30
Nel territorio del Bellunese, è stata concessa l'autorizzazione a utilizzare una misura di "dissuasione" nei confronti dei lupi, ma a scopo puramente deterrente e senza utilizzare armi letali. Si tratta di una pratica che permette di allontanare i lupi "confidenti", cioè quegli esemplari che mostrano un comportamento abituale di avvicinamento a persone o a zone di allevamento.
L'Ispra, l'Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale, ha accettato la richiesta avanzata dalla Provincia di Belluno, dandone il via libera, purché l'uso dei pallini di gomma venga effettuato esclusivamente da guardie forestali. Questa misura riguarda specificamente l'area dell'Alpago e della Valbelluna, dove si sono verificate la maggior parte delle predazioni sui capi di allevamento quest'anno.
Le segnalazioni di attacchi contro il bestiame si sono susseguite numerose, con ben 51 denunce contro gli animali d'allevamento e un numero complessivo di capi superiore al centinaio. Nella sola Conca Alpagota, sono state registrate oltre ottanta pecore sbranate da maggio ad oggi.
Le guardie provinciali intervengono quando vengono avvistati lupi che mostrano una certa confidenza nell'interagire con gli esseri umani o si avvicinano troppo alle abitazioni o agli allevamenti. Inizialmente, si utilizzano segnalazioni luminose e acustiche per cercare di allontanare gli animali. Tuttavia, nel caso in cui queste misure non siano sufficienti, è previsto l'utilizzo dei pallini di gomma.
È importante sottolineare che questa pratica non è autorizzata per chiunque, ma può essere eseguita solamente da guardie forestali appositamente addestrate. Inoltre, l'allevamento deve essere dotato delle adeguate protezioni, come recinzioni elettriche di almeno un metro e mezzo di altezza, e gli animali devono essere custoditi da pastori o cani da guardia.
Nonostante l'uso dei pallini di gomma sia una misura di dissuasione e non letale, è necessario affrontare l'operazione con estrema prudenza, evitando rischi e incidenti.
Considerando che i lupi stanno comparendo in altre zone della provincia, come Selva di Cadore, Cortina, Lamon, Auronzo e Comelico, è possibile che la Provincia richieda ulteriori autorizzazioni all'Ispra per estendere l'utilizzo della "dissuasione" anche in queste aree, qualora si verifichino situazioni di avvicinamento eccessivo agli insediamenti umani o agli allevamenti.
Il presidente della Provincia di Belluno, Padrin, sottolinea l'importanza di valutare attentamente l'applicazione del protocollo di dissuasione e di lavorare per la convivenza tra attività umane e lupi, salvaguardando la biodiversità e il patrimonio zootecnico locale.
Le preoccupazioni degli allevatori riguardano la diminuzione del numero di capi ovini negli ultimi anni, con una drastica riduzione passata da 3.000 a 1.400 pecore. È dunque necessario trovare un equilibrio che permetta la coesistenza tra l'uomo e gli animali selvatici, preservando al contempo la preziosa biodiversità della regione. La situazione richiede un'attenta riflessione e una gestione oculata degli interventi, affinché sia garantito il rispetto dell'ambiente e delle specie animali presenti sul territorio.
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