Cerca

rosolina

Successo per “Un aiuto a chi aiuta”

Il corso di Officine Sociali si è concluso con la consegna degli attestati ai 56 partecipanti

Successo per “Un aiuto a chi aiuta”

Dal primo giugno si sono snodati quattro appuntamenti dedicati alle famiglie, ai volontari, alle assistenti famigliari che si occupano di persone anziane e con demenza.

Un percorso formativo reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Rosolina, che ha messo a disposizione l’Auditorium Sant’Antonio. L’iniziativa inoltre rientrava nella coprogettazione “Insieme si può” del Centro servizio volontariato di Padova e Rovigo. La partecipazione è stata alta con ben 56 iscritti che hanno partecipato ai vari incontri attivamente, segno che c’è bisogno di scambiare informazioni con le Famiglie Alzheimer.

“Spesso i parenti non sanno come muoversi quando ricevono la diagnosi, per questo abbiamo pensato ad un calendario di quattro incontri per sostenerli nel loro impegno di cura – commenta la Presidente di Officine Sociali, Marinella Mantovani - Sono stati appuntamenti molto partecipati, ricchi di domande e di spunti di riflessione. Al termine dei quattro incontri abbiamo consegnato un breve questionario di gradimento dove ci sono stati suggeriti argomenti che approfondiremo in futuro. La gratitudine che abbiamo ricevuto in cambio è nuova linfa e ci sprona a voler fare di più”.

Officine Sociali, che gestisce i Centri Sollievo di Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Rosolina e Taglio di Po, non ha mai smesso di stare accanto ai famigliari dei pazienti Alzheimer neppure durante la pandemia e sta continuando a lavorare a pieno regime tra attività di stimolazione motoria e cognitiva, laboratori ed uscite anche in questa calda estate.

“In quest’ultima settimana con gli utenti dei Centri Sollievo di Rosolina e Taglio di Po siamo usciti dalle nostre mura per andare a fare una passeggiata al mercato, per poi fermarci al bar a bere qualcosa di fresco. Sono tutte attività che fanno bene all’umore e di conseguenza al cervello – sottolinea la presidente - Tutto questo però non sarebbe possibile senza i nostri volontari che sono una vera e propria risorsa che mette a disposizione non soltanto il proprio tempo, ma che affina le proprie competenze e che è il valore aggiunto del progetto che portiamo avanti grazie alla convenzione con l’Ulss 5 Polesana. Siamo una piccola goccia nel mare di bisogni dei caregivers che spesso si trovano a dover elaborare tantissime informazioni, che oltre al danno di una diagnosi infausta, spesso si trovano a subire la beffa di doversi districare in un vero labirinto burocratico per assistere al meglio un proprio caro”.

Mantovani riassume poi quanto vissuto in questo mese di incontri: “Sono stati toccati diversi argomenti. Con la dottoressa Eleonora Contiero, neuropsicologa e coordinatrice dei nostri Centri Sollievo e la dottoressa psicologa Serena Sabatini abbiamo affrontato l’insorgere della malattia dai sintomi al suo sviluppo. Mentre con il fisioterapista osteopata Paolo Prandini siamo entrati nel pratico trasmettendo alcune tecniche di movimentazione del paziente. Con l’avvocato Barnaba Busatto abbiamo parlato di amministrazione di sostegno, mentre nell’incontro di chiusura Barbara Zanellato, assistente sociale e volontaria di Officine Sociali, ha sciolto alcuni nodi relativi ai contributi economici ed agli ausili”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400