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IL CASO

Ha attaccato per difendere i cuccioli, si valuta l'abbattimento

L'orsa ha inseguito due cacciatori, ferendone uno, per fortuna in maniera lieve

Ha attaccato per difendere i cuccioli, si valuta l'abbattimento

Un incontro ravvicinato e potenzialmente pericoloso nei boschi di Roncone, in Trentino, dove un'orsa accompagnata da due cuccioli ha inseguito e aggredito due cacciatori, lasciandone ferito uno. La notizia ha immediatamente sollevato polemiche e preoccupazioni riguardo alla tutela della fauna selvatica e alla sicurezza dei cittadini.

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Dopo l'incidente, la Provincia di Trento ha rilasciato una nota ufficiale in cui ha dichiarato la volontà di prendere provvedimenti necessari per garantire la sicurezza dei cittadini. Secondo la nota, la possibilità di abbattere l'esemplare è uno degli interventi che potrebbero essere presi in considerazione. Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, sono in corso verifiche di identificazione dell'animale coinvolto.

Le attività investigative condotte dal Corpo forestale trentino sono state incessanti dopo l'incontro tra i due cacciatori e l'orsa con i cuccioli. I cacciatori, che stavano compiendo un'escursione nella zona, non erano armati e non hanno potuto difendersi dall'aggressione dell'animale. Fortunatamente, le loro ferite non sono risultate gravi, ma l'episodio ha destato profonda preoccupazione riguardo alla convivenza tra l'uomo e la fauna selvatica.

Il sentiero Mandrel, che conduce a malga Avalina nel comune di Roncone, è stato teatro dell'incidente. In loco, il Corpo forestale ha recuperato alcuni campioni organici dell'animale aggressore per effettuare un'identificazione genetica. Questo passo è fondamentale per comprendere meglio la storia dell'esemplare e le abitudini territoriali, grazie alla banca dati del Servizio faunistico della Provincia, che deriva da un monitoraggio genetico della popolazione ursina.

Secondo il Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali, l'orsa verrà classificata come "problematica" solo dopo il completamento degli accertamenti. Questo approccio mira a valutare attentamente la situazione e ad adottare misure appropriate per la conservazione della specie senza compromettere la sicurezza umana.

Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, si è personalmente interessato alla vicenda e ha avuto un colloquio con uno dei cacciatori feriti per sincerarsi delle sue condizioni. Questo episodio ha anche scatenato un dibattito pubblico sull'importanza di conciliare la preservazione della fauna selvatica con la sicurezza delle persone che vivono o frequentano le aree naturali.

Le associazioni ambientaliste hanno sottolineato l'importanza di adottare misure adeguate per proteggere la fauna selvatica e ridurre il rischio di incidenti con gli esseri umani. Hanno sottolineato la necessità di educare il pubblico riguardo al comportamento adeguato da tenere in presenza di animali selvatici e di promuovere pratiche di convivenza rispettosa tra l'uomo e la fauna.

D'altra parte, ci sono voci discordanti che si oppongono all'abbattimento dell'animale. Gruppi animalisti e sostenitori della tutela della biodiversità hanno chiesto di esplorare alternative per gestire situazioni simili in futuro, come ad esempio la creazione di zone cuscinetto o l'implementazione di misure di dissuasione non letali per scoraggiare l'avvicinamento degli animali ai percorsi frequentati dagli escursionisti.

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