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Borsari, fatturato in crescita

Ora si punta ai 75 milioni

Borsari, fatturato in crescita

Nel polo produttivo di panettoni e lievitati per le feste di Idb Group - Industria dolciaria Borsari, il fatturato si conferma in crescita. La realtà, guidata dalla Famiglia Muzzi dall’anno 2000, è in continua espansione, come dimostrano i numeri: sette marchi di proprietà (l’ultima acquisizione è stata La Torinese nel 2018), 5 pasticcerie (una a Milano, una in Umbria e tre in Veneto, di cui una aperta a marzo di quest’anno in provincia di Verona), oltre 21 milioni di lievitati venduti nel 2022 e un fatturato complessivo che sfiora i 67 milioni di euro (di cui 8 derivanti dai profitti delle pasticcerie).

“I ricavi 2022 hanno registrato un +6,8%: l’incremento, dettato anche dalla spinta inflazionistica, ha bilanciato la leggera flessione delle vendite a volume che ha accompagnato l’intero comparto dei dolci delle ricorrenze - commenta Andrea Muzzi, amministratore delegato di IDB Group - Oggi, il nostro obiettivo per il 2023 è di incrementare il fatturato di un 5%, per poi raggiungere 75 milioni entro i prossimi tre anni”.

È una prospettiva di crescita ambiziosa quella di Idb Group che oggi produce e distribuisce alcune delle eccellenze della tradizione dolciaria italiana come panettone, pandoro, colomba e altre specialità, presidiando, in particolare, il canale della grande distribuzione con lo storico marchio milanese Giovanni Cova & C. e quello retail con Muzzi, il brand di famiglia. Inoltre, il gruppo detiene la leadership nel segmento dei lievitati mignon - da 100g – con una produzione annua che supera i 20 milioni di pezzi.

I piani di sviluppo proseguono nel segno della continuità con quanto fatto fino ad ora: preparazioni che rispettano le ricette tradizionali dell’arte pasticcera, incarti pregiati fatti a mano e utilizzo di ingredienti di qualità. Anche nel 2023 la strada è quella delle ricettazioni gourmet che offrono nuove combinazioni di gusto.

Positivi e incoraggianti anche i dati sul fronte estero. Conclude Muzzi: “L'export genera quasi il 20% del fatturato complessivo e trova negli States e in Europa i mercati più profittevoli. Quest’anno il fatturato estero è cresciuto del 7,6%”.

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