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Numeri record, Adriatic Lng cresce

Performance in aumento rispetto all’anno prima, impianto sempre più strategico per l'Italia

Numeri record, Adriatic Lng cresce

Ancora numeri record per il rigassificatore Adriatic Lng al largo del Delta. Sono gli stessi vertici della società a spiegare che “per il nostro terminale di rigassificazione si è chiuso un altro semestre da record in termini di operatività. Nei primi sei mesi dell’anno, abbiamo infatti immesso nella rete nazionale circa 4,15 miliardi di metri cubi di gas naturale - un volume addirittura di poco superiore ai 4,13 miliardi di metri cubi immessi nello stesso periodo del 2022 - e accolto 37 navi metaniere provenienti principalmente dal Qatar e dagli Stati Uniti”.

Con questi risultati, “il terminale si conferma essere la terza fonte di ingresso per il gas naturale in Italia (dati: bilancio provvisorio Snam), testimoniando ancora una volta il ruolo strategico che Adriatic Lng svolge nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, nell’ottica di una maggiore sicurezza e stabilità energetica per l’Italia e l’Europa”. Continua, quindi, l’ottimo periodo del rigassificatore, sempre più strategico per l’approvvigionamento energetico del Paese e, forse ancor più per la diversificazione delle fonti energetiche.

Nelle scorse settimane era arrivato il decreto autorizzativo per l'incremento della capacità di rigassificazione fino a un massimo di 9,6 miliardi di metri cubi. Un via libera all’aumento della sua capacità di azione energetica. In base ai programmi enunciati nei mesi precedenti si è trattato però di una tappa intermedia in quanto il rigassificatore Adriatic aveva come traguardo finale l’aumento della capacità di rigassificazione a quota 11 miliardi di metri cubi. Il terminal è quindi uno dei principali fattori nazionali della diversificazione dell’approvvigionamento energetico.

E forse è anche per questo che il rigassificatore ha attirato, già da mesi, l’interesse di grandi gruppi del settore. La procedura per la cessione del pacchetto di maggioranza della società che gestisce il terminal al largo delle coste polesane era scattata nei mesi scorsi. Fra i gruppi interessati, esercitando così la prelazione, anche l’Italiana Snam, interessata a passare dall’attuale circa 7% di azioni detenute al 25/39%, lasciando ad altri player il resto delle quote azionari. Fino ad un mesetto fa in corsa per il rigassificatore erano rimasti in corsa quattro gruppi internazionali Igneo, Blacrock, Stonepeak e Vitol. L’attuale compagine azionaria vede Exxon mobil italiana gas (del gruppo americano Exxon mobil) al 70,7% e Quatar Terminal al 22%, e Snam sopra il 7%).

Dal 2009 a oggi, Adriatic Lng ha contribuito in modo significativo alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas naturale in Italia e in Europa immettendo nella rete nazionale circa 85 miliardi di metri cubi di gas naturale e accogliendo carichi di Gnl provenienti da diversi Paesi fornitori (tra cui Qatar, Stati Uniti, Trinidad e Tobago, Guinea Equatoriale, Angola, Norvegia, Egitto e recentemente anche Mozambico) e da Paesi di riesportazione (come Cina, Belgio, Francia). L’impianto al largo delle coste del Delta del Po è una piattaforma lunga 375 metri e larga 115 metri e collegato alla rete di distribuzione italiana del gas tramite un metanodotto.

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