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VENETO

Camilla chiude gli occhi per sempre a otto mesi

Una tragedia devastante e inattesa

Camilla chiude gli occhi per sempre a otto mesi

Camilla Tronca Guarda aveva appena 8 mesi e la sua esistenza ha avuto fin dall’inizio un qualcosa di straordinario: era nata il 28 novembre dell’anno scorso in ospedale a Padova, il suo viaggio nel mondo era cominciato con le gemelline Rebecca e Celeste.

Un parto trigemellare, un evento meraviglioso, che aveva portato le tre bimbe a fare compagnia alla sorella Rachele, di 4 anni. La famiglia era raddoppiata in un solo momento, per la gioia sconfinata di mamma Manuela e papà Stefano: lei, ora a casa in maternità, lavora all’Eurobrico di Cassola, lui nell’ufficio tecnico di un’azienda di Dueville che realizza impianti di aspirazione industriali, la Mogentale.

Un focolare cresciuto nel Vicentino, tra Colceresa e Rossano Veneto, e che dal 16 giugno vive a San Giorgio in Bosco, nella località di Cogno. La scelta del borgo era dettata dall’urgenza di un’abitazione più grande e accogliente: Manuela e Stefano l’hanno trovata proprio in via Bolzonella, in una villetta singola immersa nella campagna dove fanno passeggiate in mezzo ai campi con bici e carrozzina a tre posti. Il loro arrivo, anche se recente, ha creato gioia tra i residenti, con l’energia contagiosa delle piccole e i loro sguardi di immensa tenerezza.

Papà Stefano ripercorre un viaggio fantastico e il dramma: "Quando i medici ci hanno detto che le bimbe erano tre è stato un colpo fortissimo, una sorpresa inattesa ma bellissima", ammette. Le piccole sono nate dopo sette mesi, semplicemente perché una gravidanza trigemellare non arriva mai a termine, "ovviamente manca lo spazio", e quindi si è proceduto con il taglio cesareo.

Venute alla luce, Camilla, Rebecca e Celeste sono state trasferite in Terapia intensiva. Camilla è stata poi la prima ad essere portata in reparto, ma pochi giorni dopo la nascita i medici le hanno riscontrato la Nec, l’enterocolite necrotizzante, "una malattia gastrointestinale che gli specialisti hanno subito trattato, curandola", sottolinea il papà.

"Era sanissima, più piccola rispetto alle altre due sorelline, ma aveva energia e grinta da vendere. Mamma Manuela diceva che era il suo sole, la guardavi e lei ti sorrideva sempre".

Tutto sembrava procedere dentro una normalità conquistata e bella, positiva, felice. Il 27 luglio – un giorno di festa per la famigliola perché si festeggiava il compleanno della primogenita Rachele – "abbiamo deciso di portare Camilla in Pronto soccorso a Bassano: da un paio di giorni aveva la febbre a 38 e proprio giovedì mattina si era presentato anche il vomito. In ospedale la prima diagnosi è stata di virus intestinale, che si è poi modificata in infezione delle vie urinarie". Mamma e papà la guardavano, soffrivano, avvertivano un senso di desolante e angosciata impotenza: "Era debole, non energica come il suo solito".

La situazione è precipitata: "Sabato mattina ho notato che il suo pancino era gonfio e duro", continua Stefano, "le hanno applicato un sondino al naso e ha iniziato a sentirsi un po’ meglio. Verso sera ha cominciato a lamentarsi, era fastidiosa, piangeva. Ma i parametri vitali erano nella norma. Alla fine ci siamo addormentati entrambi".

All’alba di domenica la tragedia: "Alle 5 del mattino il primario di Pediatria è venuto a svegliarmi per dirmi che Camilla era in arresto cardiaco dalle 4.40: da mezz’ora stavano cercando di rianimarla. I tentativi dei sanitari sono durati fino alle 6.20, ma nonostante ciò il suo cuoricino ha smesso di battere per sempre". I genitori sperano di capire, di avere una spiegazione: i medici hanno proceduto con l’autopsia, stanno approfondendo che cosa ne abbia provocato la morte, sta di fatto che nessuno se lo aspettava.

Il funerale sarà celebrato oggi, venerdì 4 agosto, alle 10.30 in chiesa a San Giorgio in Bosco.

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