VOCE
VENETO
04.08.2023 - 17:59
Due truffatori trasfertisti sono stati arrestati e portati in carcere a Padova dopo aver derubato una donna ultraottantenne gravemente malata. La coppia, accusata di aver approfittato della vulnerabilità dell'anziana, è stata fermata mentre si apprestava a colpire altre possibili vittime.
Nella tarda mattinata di giovedì 3 agosto, la "Sezione Reati contro il Patrimonio" della Squadra Mobile di Padova ha effettuato un arresto significativo nel quartiere Bassanello-Voltabarozzo. I poliziotti impegnati in un'operazione di perlustrazione, hanno notato un'auto sospetta procedere lentamente lungo la via Guizza Conselvana. All'interno dell'auto c'erano due uomini che sembravano osservare attentamente gli indirizzi delle abitazioni.
Dopo essersi fermata a pochi metri di distanza, l'auto ha attirato l'attenzione degli agenti, che hanno continuato a osservarla. Uno dei passeggeri è sceso dall'auto e si è diretto verso un indirizzo specifico in via Metastasio, suonando al citofono di un'abitazione. Dopo aver trascorso pochi minuti all'interno, è uscito e si è riunito con il complice che aveva preso posizione all'angolo di via Alfieri e via Metastasio. Dopo essersi riuniti, i due sono fuggiti rapidamente, dirigendosi verso nord lungo la via Guizza.
Sospettando che la coppia avesse commesso una truffa, gli agenti li hanno pedinati fino ad Albignasego, dove i due si sono fermati in una struttura ricettiva e hanno preso una stanza doppia. Nel frattempo, gli investigatori hanno scoperto che l'indirizzo in via Metastasio era quello di un'anziana signora. Dopo aver contattato la figlia dell'anziana, è emerso che l'anziana era stata vittima di una truffa telefonica in cui un individuo si era spacciato per suo nipote, convincendola a consegnare i suoi risparmi.
Confermata la truffa, la polizia ha proceduto con il fermo dei due sospetti, un 19enne napoletano e un 46enne della provincia di Avellino, entrambi con precedenti penali. Durante la perquisizione della loro stanza in hotel, sono stati trovati 4.550 euro provenienti dalla truffa. La vittima ha raccontato di aver ricevuto una chiamata da un falso nipote che l'aveva persuasa a consegnare i suoi risparmi, convinta da una serie di menzogne emotive.
Le chat presenti nei telefoni dei truffatori hanno ulteriormente confermato il loro coinvolgimento nel crimine. I messaggi scambiati tra di loro e il "telefonista" hanno rivelato il piano spregiudicato e meschino dei truffatori, incluso il desiderio di colpire altre vittime. Una volta arrestati, i due sono stati condotti in carcere a Padova in attesa di convalida.
La polizia ha fornito una serie di consigli per proteggere gli anziani da tali truffe, inclusi il rifiuto di rispondere a chiamate sospette e di consentire l'ingresso di estranei in casa. Gli anziani sono stati incoraggiati a mantenere la calma e a contattare immediatamente le forze dell'ordine in caso di movimenti sospetti o tentativi di truffa.
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