VOCE
ROVIGO
10.08.2023 - 08:25
Lo si diceva da tempo. Il commissario Stella l’aveva comunicato a lavoratori e sindacati oltre 10 giorni fa. Ed ora la strada della privatizzazione di Iras è ufficialmente scattata. E procederà a tappe forzate perché l’istituto deve tamponare il passivo da 10 milioni di euro che ha mandato alla deriva la casa di riposo rodigina. E così nel giro di una trentina di giorni l’Ipab dovrebbe attivare la gara per cercare il privato in grado di gestire l’attività Iras attraverso un contratto global service, che prevede l’esternalizzazione dei servizi alla struttura di San Bortolo. Era nell’aria da tempo, l’ex commissario Zanon l’aveva ipotizzato addirittura oltre un anno fa, ed ora i primi passi nero su bianco sono stati compiuti.
Il Comune In parallelo il Comune di Rovigo sta cercando una soluzione per Casa Serena. “Entro il mese - ha detto ieri il sindaco Gaffeo - riunirà i consiglieri comunali per verificare una soluzione condivisa. Credo che occorra prima di tutto chiedere alla Regione di togliere il vincolo sulla destinazione d’uso dell’immobile. Riqualificarlo costerebbe sui 30 milioni di euro. Credo che la via della demolizione sia da valutare nuovamente. In ogni caso serve una soluzione per la convenzione fra Comune e Iras, un accordo per lo scioglimento”.
Strade divise Comune e Regione ormai percorrono strade divise. Il dialogo non è più ripartito anche se la giunta Gaffeo si dice pronta a riprenderlo. Tuttavia al momento palazzo Nodari sta cercando una soluzione per Casa serena, mentre Iras pensa al servizio futuro per la casa di riposo, che, almeno per ora, non contempla il Comune.
E infatti il commissario Iras ha preso senza altri indugi la strada della esternalizzazione. Ed anche se i sindacati ed i lavoratori solo ieri hanno fatto sentire la loro voce, era già stato comunicato loro una decina di giorni fa. Il commissario Iras, inoltre ha dato mandato all’avvocato Ezio Zanon, ex commissario Iras, di attivarsi per il recupero dei crediti vantati da Iras (anche attraverso lo strumento della ingiunzione di pagamento).
Con un decreto di pochi giorni fa, inoltre, il commissario ha specificato che essendo saltato l’accordo di programma col Comune anche il piano di risanamento ipotizzato con i debitori potrebbe essere rivisto. Ed alla luce di tutto questo è stata chiesta ai creditori-fornitori un’ulteriore moratoria per il pagamento fino al 31 ottobre 2023. La Stella ha definito anche inopportuno procedere subito alla liquidazione dell’ente “fino a che siano pendenti i tre ricorsi al Tar del Comune”.
Stella ha pure precisato che “la Regione sta valutando l’affidamento del servizio in regime di concessione con la gestione commissariale dell’Ipab, l’idoneità dello schema contrattuale, l’assorbimento dei lavoratori da parte del concessionario, il mutamento del ruolo dell’Ipab da gestore diretto del servizio a concedente con funzioni di controllo”. E per questo servirà un nuovo piano economico finanziario in vista del risanamento”. E’ stato poi chiesto un preventivo alla società Kpmg. Un preventivo che dovrà essere presentato entro il 25 settembre 2023 (costo dai 30 ai 40mila euro). Insomma Iras pianta i pilastri della privatizzazione, sotto forma di concessione, che potrebbe anche avere durata determinata.
I sindacati Critici i sindacati: “Oltre 7 anni e mezzo di presenza della Regione Veneto, e quasi una legislatura del sindaco Edoardo Gaffeo non sono stati sufficienti per evitare il disastro che si sta materializzando a Rovigo - fa sapere Franco Maisto della Cisl fp di Rovigo - Chiusa Casa Serena adesso viene ad essere pubblicata una nota da parte del commissario Stella con la quale si da il via all’iter per esternalizzare tutti i servizi. Non possiamo che evidenziare non solo il rammarico ma soprattutto la mancanza di volontà con la quale le Istituzioni non hanno fatto tutto il possibile per dare un futuro pubblico all’ente”.
La Uil fp con Cristiano Pavarin, fa sapere che “le lunghe peripezie di Iras, con piani e accordi saltati, alla fine portano a scaricare tutto sulle spalle dei lavoratori. La strada dell'esternalizzazione dei servizi sembra una sorta di cavallo di Troia per una vera e propria privatizzazione di fatto, con il gioco delle tre carte si prospetta una struttura pubblica solo per connotazione giuridica, ma mantenuta in essere attraverso la privatizzazione del lavoro. Noi ovviamente in questo contesto non ci stiano e siamo sempre più convinti che Iras, al pari delle altre Ipab del Veneto debba mantenere la gestione pubblica”. E infine: “davvero il Comune di Rovigo vuole chiudere gli occhi e la bocca dinnanzi a tutto questo? Davvero intende farsi esautorare e abdicare al ruolo guida della più grande struttura socio sanitaria del Polesine?
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