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ANIMALI

Viveva alla catena, ora è libero

Intervento di volontari, forze dell'ordine e Ulss 5, alla fine tutto si risolve parlando e ragionando col proprietario

Viveva alla catena, ora è libero
Viveva alla catena, ma, ora, a seguito dell'intervento del Coordinamento per la tutela dei diritti degli animali, guidato da Gabriella Gibin, supportata dal personale veterinario dell'Ulss 5 e dai carabinieri, il cagnolino andrà in adozione. Col consenso del proprietario che, dopo un lungo incontro, ha probabilmente capito quelle che sono le esigenze della bestiola, che non ha mai avuto intenzione di maltrattare: tra i due, infatti, c'è un affetto profondo.
"Nella giornata di oggi, 12 agosto 2023 mi sono recata, insieme ad altri volontari in una frazione della provincia di Rovigo perché da giorni stavamo ricevendo segnalazioni, in via anonima, in merito ad un cane legato ad una corda chiuso all'interno di un'abitazione da solo ed in condizioni igienico sanitarie molto precarie. Ci siamo recati sul posto insieme ai medici veterinari del servizio Ulss con il supporto dei Carabinieri di Rovigo, che ringrazio, per verificare la situazione. Il servizio veterinario ha accertato il buono stato di salute del cagnolino ed il rapporto affettivo che lo legava al proprietario".
Non siamo, quindi, di fronte a un caso di maltrattamenti, fondamentale precisarlo. Ma, probabilmente, a una situazione in cui il proprietario non conosceva la maniera corretta di rapportarsi e di gestire il proprio amico, pur amandolo.  "Il servizio veterinario - prosegue Gibin - ha ovviamente predisposto l'immediata liberazione dalla corda alla quale era legato e ha dato disposizioni sulle quali monitoreranno. Mentre ci stavamo confrontando il signore ha lasciato l'abitazione e non ho avuto modo di parlare con lui direttamente".
"Ho quindi lasciato un biglietto nel quale scrivevo che, per qualsiasi cosa e nelle mie competenze, sarei stata disposta ad aiutarlo insieme agli altri volontari con i quali avevo parlato. Dopo poco mi ha chiamato e, sempre con il suo consenso, sono andata a casa sua dove abbiamo dialogato a lungo".
"Il signore, dopo una lunga chiacchierata, mi riferisce che darà il cagnolino in adozione ad una famiglia che se ne prenderà cura. Seppur con le lacrime agli occhi ha capito che l'adozione sarebbe stata la cosa migliore. Cercheremo anche di mediare affinché lui possa, qualche volta, rivederlo".
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