VOCE
IL CASO
22.08.2023 - 13:53
Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha sollevato un acceso dibattito nell'ambito dell'istruzione locale, annullando la bocciatura decisa dai docenti l'Istituto Comprensivo Statale Tivoli V. Questa decisione giunge in risposta al ricorso presentato dai genitori della studentessa, assistiti dagli avvocati Michele Bonetti e Silvia Antonellis, contro la bocciatura della loro figlia.
La giovane studentessa, frequentante la prima media, aveva ottenuto sei insufficienze in materie diverse: geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica, di cui una risultava essere grave. Il corpo docente, all'unanimità, aveva preso la decisione di bocciarla, ma i genitori, non concordando con questa determinazione, hanno deciso di portare il caso dinanzi al Tribunale Amministrativo.
Secondo la sentenza emessa dal Tar, il percorso educativo della studentessa avrebbe dovuto essere preso in considerazione nella valutazione della sua situazione. Nonostante il rendimento iniziale poco soddisfacente, i giudici hanno osservato che nel corso dell'anno scolastico la studentessa aveva dimostrato un progressivo miglioramento delle sue conoscenze e dei voti ottenuti. Tuttavia, il Tribunale ha criticato anche la scuola stessa per non aver fornito adeguati strumenti di supporto e recupero per la studentessa.
La decisione del Tar è stata accolta con soddisfazione dai legali della giovane, che vedono nell'annullamento della bocciatura la possibilità per la studentessa di colmare le lacune attraverso percorsi di apprendimento individualizzati offerti dalla scuola. Tuttavia, il parere all'interno del corpo docente è stato diviso. Molti insegnanti ritengono che l'annullamento delle valutazioni docenti e la promozione nonostante le numerose insufficienze possa inviare un messaggio erroneo agli studenti, minando il valore dell'impegno e del rendimento.
Questo non è il primo caso in cui il Tar interviene in controversie legate alle valutazioni scolastiche. Un episodio simile è avvenuto in passato con una studentessa del Liceo Leonardo Da Vinci di Trento, la quale aveva presentato ricorso per essere ammessa all'esame di maturità nonostante le insufficienze. Anche in quel caso, il Tribunale aveva concesso ragione agli studenti, ma l'esito finale dell'esame di maturità aveva evidenziato che la promozione non sempre coincideva con il successo nella realtà.
Questa sentenza ha aperto un dibattito sulla delicatezza dell'equilibrio tra giudizio scolastico e opportunità educative, sollevando interrogativi sulle conseguenze che tale decisione potrebbe avere sulla motivazione degli studenti e sulla professionalità degli insegnanti.
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