VOCE
IL CASO
22.08.2023 - 11:00
L'investimento miliardario della multinazionale americana Intel in Italia, per la precisione nel Veronese, potrebbe essere a rischio di fallire, gettando un'ombra di incertezza sulla creazione di un importante stabilimento per la produzione di chip e sull'opportunità di creare migliaia di posti di lavoro. Una prospettiva che aveva suscitato grande entusiasmo nel territorio veneto, ma che ora sembra in bilico.
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La notizia dell'interesse di Intel a investire in Italia aveva fatto scalpore lo scorso anno, quando il governo guidato da Mario Draghi aveva mostrato interesse nell'offrire consistenti aiuti economici per attirare la multinazionale nel paese. Tuttavia, con il cambiamento di governo e l'arrivo della premier Giorgia Meloni, la trattativa aveva subito una svolta, con minori incentivi da parte dell'Italia. Ciò ha sollevato dubbi sulla capacità del paese di fornire condizioni accattivanti per il colosso dei semiconduttori.
L'attenzione era particolarmente concentrata sul Veneto, che aveva proposto il territorio di Vigasio come possibile sede dello stabilimento da miliardi di euro. Il presidente della regione, Luca Zaia, aveva sostenuto con determinazione questa candidatura, promettendo la creazione di 3.500 posti di lavoro a seguito di un investimento da 10 miliardi di euro.
Tuttavia, secondo fonti vicine alla trattativa, le cifre che il governo italiano è ora disposto a offrire a Intel potrebbero non essere più competitive rispetto alle proposte provenienti da altre parti d'Europa. Si è appreso che lo stabilimento di produzione di chip da 30 miliardi di euro potrebbe essere realizzato in Germania, dove il governo offre un terzo dell'investimento come finanziamento a fondo perduto, una condizione decisamente più allettante di quella presentata in Veneto.
Arturo Lorenzoni, consigliere regionale dell'opposizione, ha espresso delusione e preoccupazione per il possibile esito negativo dell'investimento Intel. "Luca Zaia aveva espresso la fiducia nel candidare il Veneto per questo progetto di portata eccezionale, che avrebbe dato un forte impulso all'economia e all'occupazione nella regione, ha dichiarato Lorenzoni. "Tuttavia, sembra che l'entusiasmo iniziale sia stato offuscato dalla situazione attuale. Con l'investimento che potrebbe dirigersi in Germania, il baricentro manifatturiero sembra spostarsi verso il Nord Europa, lasciando il Veneto a raccogliere solo le briciole".
La possibile perdita di questa opportunità di investimento rappresenterebbe un colpo duro per la regione, che aveva sperato di beneficiare di un importante incentivo economico e di nuovi posti di lavoro. Nel contesto delle sfide economiche attuali, la questione dell'attrazione di investimenti industriali di grande portata è diventata un tema cruciale per la politica economica e industriale del paese. L'esito di questa trattativa avrà ripercussioni significative sia per il Veneto che per l'Italia nel suo insieme.
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