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VENETO

"Non chiedeteci il libro di Vannacci". E scoppia il caso

Dopo il cartello messo in vetrina dalla libreria di Castelfranco Veneto

"Non chiedeteci il libro di Vannacci". E scoppia il caso

Il clima politico in Italia è rovente a causa del caso del Generale Roberto Vannacci, catalizzando attenzione e dibattiti non solo nella sfera politica, ma anche nel tessuto sociale. L'opinione pubblica è spaccata tra coloro che chiedono il suo allontanamento dall'Esercito e coloro che difendono le sue posizioni, mentre il ministro della Difesa Crosetto si ritrova al centro delle polemiche.

La situazione si è fatta ancor più incandescente dopo che la libreria Ubik di Castelfranco Veneto ha esposto in vetrina un cartello inequivocabile: "S'invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci". Le foto del cartello sono diventate virali sui social media in poche ore, scatenando una nuova ondata di reazioni accese. Mentre alcuni elogiano la libreria per la sua presa di posizione contro le opinioni espresse dal Generale nel suo libro "Il mondo al contrario", altri criticano l'iniziativa come un attacco alla libertà di espressione e di pensiero.

Le opinioni sulla questione si dividono nettamente, come dimostrano i commenti sui social media. Matteo Benetton ha elogiato la libreria Ubik Castelfranco per aver adottato una posizione progressista, definendo chi critica la libreria come "leoncini da tastiera" che propagano un'ideologia retrograda. Dall'altra parte, vi sono commenti che vedono la scelta della libreria come un tentativo di limitare la diversità di opinioni, paragonandola a chi bruciava i libri nel passato.

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