VOCE
IL CASO
06.09.2023 - 09:09
I cellulari venivano pagati, ma non arrivavano
In un mondo sempre più connesso attraverso i social media, le "challenge" hanno catturato l'attenzione di giovani e adulti, spingendoli a dimostrare audacia, creatività e resistenza fisica. Tuttavia, dietro a queste sfide virali si nascondono spesso comportamenti pericolosi che possono avere conseguenze devastanti. Un triste esempio di ciò è il caso di un ragazzo di soli 14 anni, Harris Wolobah, che ha perso la vita dopo aver accettato la "One Chip Challenge".
La "One Chip Challenge" è diventata famosa nel 2016 ed è una sfida che consiste nell'ingerire una singola patatina piccante prodotta dal marchio Paqui. L'obiettivo è vedere quanto tempo si riesce a resistere senza cercare sollievo in bevande o altri alimenti. Una sfida apparentemente innocua che ha avuto un tragico epilogo per Harris.
Sebbene si attendano ancora i risultati dell'autopsia, la famiglia del giovane è convinta che la causa del decesso sia da attribuire a questa patatina estremamente piccante. La madre di Harris è stata chiamata a scuola dopo che il ragazzo aveva accusato forti dolori allo stomaco a seguito del consumo della patatina offertagli da un compagno. Sebbene sembrasse esserci un lieve miglioramento quando è tornato a casa, Harris ha improvvisamente smesso di dare segni di vita nel pomeriggio.
Questo tragico incidente non è isolato. Nel corso degli anni, altri giovani hanno riportato malori dopo aver partecipato a sfide simili in diverse parti degli Stati Uniti. A ottobre, un distretto scolastico in Louisiana ha addirittura bandito le patatine piccanti da tutte le scuole a seguito di casi gravi che hanno richiesto l'intervento medico. Un episodio simile si è verificato in un campus scolastico della Georgia.
La società produttrice delle patatine, Paqui, ha dichiarato in passato di prendere molto sul serio la sicurezza dei suoi prodotti e di aver lavorato per garantire etichette chiare contenenti informazioni sugli allergeni e sulla sicurezza. Tuttavia, l'azienda ha anche sottolineato che è responsabilità dei consumatori comprendere appieno le sfide proposte e valutare se siano appropriate per loro.
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