Cerca

CARABINIERI

Giovani, esperti, determinati: le nuove guide dell'Arma

Hanno preso servizio il Comandante provinciale e il Comandante della Compagnia di Rovigo

Giovani, esperti, determinati: le nuove guide dell'Arma

Giovani, ma già con tantissima esperienza, e ben determinati a lavorare per la sicurezza del Polesine, come hanno già fatto, con successo, nelle province dove in precedenza hanno ricoperto importanti incarichi. E' il tratto comune dei due nuovi ufficiali dei Carabinieri arrivati in Polesine: il Colonnello Edoardo Campora, 45 anni, comandante provinciale dell'Arma nella nostra provincia, e il Capitano Francesco Marino, 34 anni, comandante della Compagnia Carabinieri di Rovigo.

Si sono presentati mercoledì 13 settembre alla stampa, ma sono già al lavoro da qualche giorno.

Il Colonnello Edoardo Campora, originario di Acqui Terme (Al), 45 anni, assume il Comando Provinciale Carabinieri di Rovigo dopo aver lasciato il suo ultimo incarico di Comandante dei Nas dell’Italia Meridionale in Napoli, che ha ricoperto dal 2021. Dopo aver frequentato la Scuola Navale Militare “Morosini” di Venezia e l’Accademia Militare di Modena, con il grado di Capitano ha comandato compagnie Carabinieri in Puglia e Toscana tra il 2005 e 2014, con alcuni periodi di missioni in Bosnia (nel 2008, nel quartier generale della missione) ed in Afghanistan (nel 2011, come comandante della polizia militare). Tra gli ultimi incarichi, con il grado di Maggiore e Tenente Colonnello, ha svolto servizio presso la Scuola Ufficiali Carabinieri (come responsabile di corsi per Ufficiali) e nello Stato Maggiore della Difesa in Roma. Coniugato con Federica, ha due figlie. 

Il Capitano Francesco Marino, giunto da alcuni giorni al comando della Compagnia Carabinieri di Rovigo, 34 anni di Melito di Porto Salvo (RC), sposato e padre di due figli, proviene dalla provincia di Messina, dove per quattro anni ha comandato la Compagnia Carabinieri di Mistretta. Il capitano è figlio di un Carabiniere, e un Carabiniere che ha pagato con la vita la dedizione al servizio e i valori in cui credeva.

Il padre, infatti, Brigadiere dell'Arma, venne assassinato il 9 settembre del 1990 in provincia di Reggio Calabria, a Bovalino Superiore. In concomitanza con la festa del patrono che si teneva quel giorno in paese, un killer della 'ndrangheta lo avvicinò e, proprio mentre partivano i fuochi d'artificio, fece fuoco una decina di volte contro il sottufficiale. Rimasero feriti anche la moglie, incinta, e il figlio Francesco, all'epoca di un anno. Il Brigadiere, invece, rimase ucciso: aveva 30 anni. Gli è stata conferita la Medaglia d'oro al valor civile.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400