VOCE
VENETO
13.09.2023 - 10:27
Una giornata ad alta tensione ha scosso il Consiglio Comunale di Venezia, quando il sindaco Luigi Brugnaro e il consigliere comunale Gianfranco Bettin sono stati protagonisti di uno scontro verbale ad alta tensione, culminato in un acceso faccia a faccia. La ragione di questa discordia: l'approvazione del ticket d'ingresso alla città lagunare.
La proposta di introdurre un ticket d'ingresso a Venezia è stata accolta da un'ondata di proteste e divisioni nella città. L'obiettivo del ticket è scoraggiare l'arrivo dei turisti giornalieri e spingere i visitatori a scegliere giorni alternativi per esplorare la città, riducendo così il fenomeno dell'overtourism, che ha messo sotto pressione l'ambiente e la qualità della vita per i residenti.
La delibera approvata stabilisce che, dalla primavera del 2024 fino ad agosto, i visitatori dovranno prenotare e pagare un ticket d'ingresso di cinque euro per visitare la città storica e le isole da pendolari. Non è stato fissato un limite massimo o un numero chiuso, e l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, ha sottolineato che "la città resta aperta."
Tuttavia, la misura ha diviso profondamente la città. Nel municipio si sono riuniti almeno un centinaio di persone, con cinquanta presenti nella sala consigliare e altrettante nell'atrio del municipio. La variegata folla includeva residenti, rappresentanti dei comitati, studenti e attivisti del centro sociale Morion, oltre a un piccolo gruppo di anarchici.
Gli attivisti del Morion hanno srotolato uno striscione nel municipio con la scritta "Il ticket non ci salverà. Vogliamo case, lavoro, affitti bassi." Le richieste di alloggi a prezzi accessibili e una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini sono emerse con forza durante le proteste.
La discussione nel Consiglio Comunale è diventata ancor più accesa quando il sindaco Brugnaro ha accusato i contestatori di voler fare cassa e ha menzionato i nuovi hotel sull'isola del Tronchetto. Ha usato parole forti, definendo la protesta "uno scempio" e chiamando i manifestanti "fascisti."
Il consigliere comunale Bettin ha replicato, condannando l'uso del termine "fascisti" e sfidando il sindaco. Lo scontro tra i due è diventato verbale, con Brugnaro che ha affermato che Bettin non ha fatto nulla negli ultimi trent'anni. Questo confronto acceso è stato seguito da momenti di alta tensione, ma alla fine la calma è tornata in aula.
I partiti di opposizione, in particolare il Partito Democratico (Pd), hanno contestato la misura del ticket, definendola una risposta impulsiva all'urgente problema dell'overtourism. Monica Sambo, segretaria comunale del Pd, ha dichiarato che l'esenzione per i residenti veneti ridurrà notevolmente il numero di coloro che dovranno pagare il ticket.
Il capogruppo del Pd, Saccà, ha condiviso le preoccupazioni sull'efficacia del ticket, sottolineando che Venezia sarà la prima città al mondo a imporre una tassa d'ingresso. Ha anche sollevato dubbi sul fatto che qualcuno rinuncerà a visitare Venezia per risparmiare solo 5 euro.
La discussione ha evidenziato la necessità di affrontare il problema dell'overtourism in modo più ampio e strategico. Mentre il ticket d'ingresso è stato approvato, resta da vedere se riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati e se otterrà il sostegno dell'Unesco. La città cercherà ora di mandare un messaggio all'Unesco, che sta valutando se inserire Venezia nella sua blacklist dei siti in pericolo a causa dell'overtourism. Venezia, con il suo ricco patrimonio culturale e la sua unicità, è determinata a preservare la sua bellezza e autenticità, garantendo al contempo la qualità della vita per i suoi cittadini.
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